MERAVIGLIOSE MALDIVE: Due vacanze in una

Explorando la Bellezza Sottomarina e le Spiagge da Sogno

Le Maldive rappresentano nell’immaginario collettivo l’idea stessa di paradiso e relax, giusto quello di quest’anno abbiamo proprio bisogno.
Una precisazione è d’obbligo: le Maldive possono essere visitate e godute anche senza necessariamente spendere una fortuna. Da pochi anni è stato permesso ai turisti di recarsi anche sulle isole locali, abitate dai Maldiviani. Stano sorgendo varie pensioni e ottime strutture adatte a tutte le tasche. Naturalmente niente bungalow paradisiaci e resort da copertine patinate, ma il meraviglioso mare non si paga, quello è per tutti. Inoltre, esistono resort da tutti i prezzi che, se prenotati e contattati via mail, permettono a chiunque di scoprire il paradiso. Noi abbiamo scelto di vivere entrambe le anime di queste isole. Dopo una notte a Malè, abbiamo prenotato cinque notti in una piccola pensione sull’isola locale di Gulhi (250 USD) da raggiungere in dhoni (tipica imbarcazione maldiviana) e altre cinque notti in un’isola resort, non da un milione di stelle, ma situato in una delle lagune più belle dell’arcipelago: il Rihiveli Island Resort (1250 Euro pensione completa, giusto per evidenziare la differenza).
Fattore METEO: Si può andare alle Maldive in agosto? Sicuramente è considerata la stagione meno indicata ma si può assolutamente andare. Nel nostro caso su 13 giorni pieni ne abbiamo avuto solo uno e mezzo di violenta pioggia. Tutti gli altri giorni abbiamo avuto sole durante la giornata e brevi acquazzoni notturni. È giusto precisare che il fattore fortuna sarà determinante, poiché la violenta pioggia, un vero e proprio uragano, ci ha investito l’ultimo giorno prima di partire ma sarebbe potuto durare per molti altri ancora…  
10 agosto: Il nostro volo Qatar Airways da Dubai a Malè, acquistato on line a un prezzo eccezionale, atterra sul mare delle Maldive in perfetto orario alle 15:30 locali. Già solo a vedere dall'alto i colori dell'oceano sotto di noi ci fa già sognare... sbrigate le formalità di sbarco usciamo dal terminal alla ricerca del transfer che dovrebbe condurci a Malè.  Non potevano pensare il nostro viaggio alle Maldive senza una sosta nella Capitale, che solitamente resta sconosciuta a tutti coloro che vengono accolti all'aeroporto per essere trasferiti nelle isole da sogno, senza nemmeno uno sguardo alla realtà di un Paese ben lontano da quel lusso sfrenato. Via booking abbiamo prenotato una notte al “Laze Hotel” (oggi diventato Somerset Inn), con transfer gratuito per/da aeroporto/porto. Nonostante questa garanzia, ben presto restiamo soli nella hall... non c’è nessuno ad attenderci. Sfruttando il banco dell’ufficio informazioni chiamiamo l’hotel e dopo una rapida discussione telefonica ci chiedono di raggiungere il porto della capitale e verranno a prenderci li. A questo punto liberi, ne approfittiamo per cambiare i soldi in valuta locale e per acquistare la SIM telefonica voce e dati, notevolmente conveniente per chiamare in Italia. E così iniziano le nostre Maldive, davanti al terminal dei traghetti locali destinazione Malè. Il biglietto costa circa 1 USD a persona. Già da lontano la capitale appare come un agglomerato di case colorate e dopo circa 10 minuti sbarchiamo al molo. Effettivamente, dopo un altro quarto d'ora d'attesa, arriva questo piccolo furgoncino dell'Hotel che ci accompagna a destinazione. L'impatto è forte. Questa è la nostra prima volta in Asia, ma Malè ci catapulta subito in questo nuovo continente perché sa tanto di Asia. Scooter ovunque, tanti e senza regole. Tanta gente a piedi, in bicicletta, ogni mezzo è consentito. Le strade sono così strette che sembra di non passarci. Non si può certo dire che sia una bella città, sicuramente caratteristica. L'ultimo tratto di strada lo facciamo a piedi, infatti il Laze si trova in un vicolo dove in auto è impossibile arrivare. L'Hotel si presenta bene e le aree comuni sono carine. La stanza è piccola e claustrofobica, con un bagno molto pulito, a differenza del letto che lascia a desiderare...e il contrasto con gli Emirati Arabi appena lasciati è impietoso. Dopo un po' di relax scegliamo da tripadvisor un ristorante vicino e chiediamo all'inserviente della hall le indicazioni per raggiungerlo visto che è già buio. Lui subito ce lo sconsiglia, offrendosi di accompagnarci in un posto carino e buono proprio dietro l'hotel... avremmo dovuto sentire subito puzza di bruciato e invece ci siamo fidati. Morale della favola: state alla larga dal ristorante BAYWATCH, è solo una grande TRUFFA.  Terminiamo così, con una bella arrabbiatura la nostra giornata, più guardinghi nei confronti di questa gente che pensavamo più onesta.
Dal 11 al 16 agosto: Dopo un bel sonno ristoratore facciamo colazione in hotel, scarsa e di cattiva qualità, ma a giudicare dalle recensioni on-line a Malè è difficile trovare molto di meglio. Ci accordiamo con la reception per l’orario del transfer che ci condurrà al terminal dei traghetti da cui lasceremo la capitale e fissiamo per le 13:00 lasciandoci il tempo per una passeggiata per Malè. Non ci sono vere e proprie attrazioni turistiche, ma quelle più interessanti sono tutte piuttosto concentrate. Usciamo a piedi e ci dirigiamo verso il mercato locale, a nostro parere sempre il miglior luogo da cui cominciare per osservare gente e costumi. Il mercato della frutta e verdura è separato da quello del pesce, posizionato dalla parte opposta della strada. A questo punto una parentesi è d’obbligo: abbiamo visitato i mercati di tanti luoghi in giro per il mondo e ci aspettavamo qui qualcosa di simile al mercato di Mahè alle Seychelles o a quello di S. Louis a Mauritius… nulla di tutto ciò. Qui non c’è nessuna volontà di attrarre i turisti. E parlare di bello è davvero esagerato. Malè è sporchissima, qui più di ogni altra. Al mercato del pesce fa un certo effetto vedere accatastato a terra il pescato, accompagnato da odori e profumi indimenticabili! Consiglio comunque una capatina per un’immersione di vita maldiviana. Lasciamo i mercati e percorrendo il lungomare passiamo sotto il palazzo del Governo diretti verso la moschea e il Palazzo del Sultano, incrociando altre moschee, il Minareto Munnaaru e il cimitero locale. La piazza di fronte al Palazzo è forse l’area più bella dell’intera città, coloratissima ma pulita e curata. Prima di riavviarci in hotel ci fermiamo in una strada in cui si susseguono negozi di souvenir e decidiamo di fare qualche acquisto qui, immaginando che sulle isole i prezzi sarebbero lievitati. Come in molte altre parti del mondo è pieno di accalappiatori che cercano in tutti i modi di portarci a visitare il loro negozio. Come faccio abitualmente alla fine scelgo l’unico nel quale nessuno ha tentato di spingerci e, a parte qualche sciocchezza, riesco con fatica ad accaparrarmi l’oggetto simbolo di questo di viaggio. Anche qui vige la regola ferrea di contrattare allo sfinimento ed è passata più di un’ora quando finalmente ci dirigiamo di nuovo verso l’hotel. Recuperate le valigie il solito camioncino distrutto ci accompagna al terminal dei traghetti di Villingili, da cui raggiungeremo la nostra prima isola: Gulhi. Facciamo i biglietti e abbiamo conferma che la traversata di circa 1 ora e mezzo ci costa poco più di 1 dollaro a persona, che paragonato ai costi dei transfer richiesti dagli hotel ci fa chiedere se la barca sia a pedali. Abbiamo ancora un’ora di attesa che trascorriamo nella sala partenze, o meglio nello spiazzo cementato e riempito di sedie in plastica malmesse. Insieme a noi ci sono solo un altro paio di coppie in vacanza, mentre tutti gli altri sono maldiviani. Puntualissimo alle 15:00 il nostro dhoni è pronto a partire. Non dovremo pedalare ma, messo in moto il motore, speriamo di arrivare a destinazione! Non è certo un trasferimento di lusso ma è un’esperienza imperdibile. All'arrivo a Gulhi i gestori delle poche strutture dell'isola sono tutti sul molo ad attendere la barca, dotati di carriola per trasportare i bagagli. Noi abbiamo prenotato l'Orchid Island Lodge, una piccola guesthouse di sole tre camere a pochi passi dalla bikini beach e a pochi passi da tutto visto che Gulhi è visitabile in poco più di 10 minuti a piedi! 250 USD totali per 5 notti, colazione inclusa. La guesthouse è pulita e carina. La nostra stanza grande, comoda e dotata di aria condizionata, televisore e frigobar. I due giovani ragazzi che la gestiscono sono simpatici e faranno di tutto per farvi sentire a casa, e col passare dei giorni si scioglieranno dimostrandosi simpatici e affabili. Hanno anche due ombrelloni con lettini alla bikini beach e faranno in modo di riservarvi il posto! Ma ora veniamo alla nostra isola… e a tutte le considerazioni del caso:
- Perché Gulhi? L’isola non è certo fra le mete più conosciute come Mahaafushi, Diffushi o Gurahidoo, ma dopo aver spulciato una miriade di articoli e forum abbiamo scelto questa isola per la distanza a Malè, per le sue dimensioni ridotte e, soprattutto, per i commenti univoci sulla bellezza di mare e spiaggia.
- L’isola è piccola e totalmente non asfaltata. È abitata da una piccola comunità Maldiviana. Sono sorte alcune guesthouse per accogliere i pochi turisti che decidono di soggiornare qui. L'unico hotel propriamente detto è il Tropic Tree, di cui tutti ci hanno parlato ottimamente. Qui è' possibile mangiare anche per i non ospiti all’interno di un piccolo giardino carino e intimo, perfettamente serviti e a pochi dollari in più delle poche altre opportunità! Sempre qui organizzano in settimana la serata maldiviana, aperta a tutti i turisti dell’isola, che raccoglie e unisce a un'unica tavola i presenti al ritmo di musica suonata e ballata dai ragazzi dell'isola... ovviamente rigorosamente maschi!! Girando per l’isola le piccole case basse non sono certo un esempio di pulizia e cura. Molte hanno i muri dipinti o disegnati, ma solo le porte danno un tocco di colore. Non sono un esempio di pulizia e purtroppo in alcuni punti dell'isola si nota bene la poca cura che hanno verso il loro paradiso. Ma l’impressione è che le cose stiano cambiando, e, ogni giorno, li vedevamo pulire plastica e foglie dalle strade. La vita è semplice e tranquilla e una sensazione di benessere accoglierà anche voi. Questa piccola comunità vive di pesca e la mattina è quieta e silenziosa, vedi le donne intente alle loro faccende e al calar del sole tutti escono dalle case e siedono in piazza e lungo le strette strade a chiacchierare seduti, i bambini giocano, le ragazze in bicicletta, i ragazzi improvvisano una partita di calcio. La notte praticamente non c’è luce pubblica e camminando nel buio continui a vederli chiacchierare seduti sulla soglia di casa. Niente locali, niente movida, niente.... I ritmi sono quelli del sole e basteranno un paio di giorni per sentirvi rigenerati e per capire come queste persone non conoscano il significato della parola stress.
- LE SPIAGGE: Sulle isole locali l’unica spiaggia in cui potrete comportarvi da turisti e indossare tranquillamente il bikini è appunto la Bikini Beach. A Gulhi troverete 4 spiagge, in realtà una il proseguimento dell’altra, ma la bikini beach è la più bella e il mare una favola. Con una breve nuotata si arriva alla barriera corallina dove potrete fare un decente snorkeling. I coralli sono piuttosto rovinati rispetto ad altri punti, ma ci sono tantissimi pesci e riuscirete ad avvistare un po’ di tutto. Ci piace sottolineare un altro aspetto piacevole di Gulhi e della sua spiaggia. I pochi turisti dell’isola (i nostri giorni non abbiamo mai superato le 15 persone) saranno tutti qui e vedrete che basterà un solo giorno per farsi dei nuovi amici e vedere che anche le differenze linguistiche non sono una barriera alla comunicazione quando c’è la volontà!  
- MANGIARE E BERE: Oltre all’Hotel Tropic Tree già citato, la vera istituzione di Gulhi è il surfista café! Non sarà difficile individuarlo proprio davanti al molo dove attraccano i traghetti, localino semplice in legno, paglia e sabbia a terra.  Piatti locali, carne e pesce di buona qualità. Con 15 USD si mangia e si beve abbondantemente in due!!! E veniamo al si beve… è IMPOSSIBILE trovare alcolici. Niente contrabbando e niente eccezioni per i turisti. Quindi mettetevi l’anima in pace… acqua.
- DA RICORDARE: E ora qualche piccola accortezza... la preghiera del muezzin che risuona durante la giornata vi ricorderà di essere in un paese musulmano, uno dei più integralisti. Sulle isole locali è richiesto alle donne di coprire le gambe fino alle ginocchia e le spalle, gli uomini niente torso nudo. E naturalmente niente effusioni pubbliche o troppa confidenza nei confronti delle donne locali, insomma il rispetto per le tradizioni locali. Prima di partire, trattandosi di un posto di mare, ero un po’ pensierosa ma posso dire che nella realtà tutto è più rilassato di quanto potrebbe sembrare e non peserà poi così tanto utilizzare un pareo più lungo. E comunque nessuno vi dirà nulla se una spalla o una gamba si scopre… 
- Gli ABITANTI di Gulhi: sinceramente il primo impatto non è stato positivo, ci sembrava che, girando per l’isola, fossimo più tollerati che benvoluti. Ma ogni giorno ci dimostrava il contrario... ci vuole il tempo di visualizzare le vostre facce e nel rivedervi più volte cominceranno a sorridervi e a salutarvi, mantenendo però sempre il loro riserbo.
- COSA FARE A GULHI: la prima risposta è sicuramente “niente”. Ma non vi annoierete di certo, sarà sufficiente il bagno di sole, galleggiare in un mare spettacolare e tanto snorkeling. Durante il soggiorno assolutamente da non perdere è l'escursione a uno dei sandbank, che da Gulhi costa circa 70 USD per una barca privata. Spesi davvero benissimo. Trascorrerete delle ore in uno di quegli scenari da cartolina, che in fotografia sembrano quasi finti. Lasciato il sandbank potrete fare anche snorkeling in un punto particolarmente bello della barriera. Rientrati a terra i due ragazzi della barca sono venuti a rincorrerci in hotel, riportandoci di nuovo in barca visto che a poche miglia dall’isola si erano imbattuti in un branco di delfini che volevano mostrarci. Organizzano anche altre escursioni nelle isole vicine, ma il consiglio è quello di dedicare tutto al mare.  
In conclusione, se cercate un mare meraviglioso, la pace e il silenzio, niente sfarzi e movida, un'esperienza vera, provate Gulhi...vi entrerà nel cuore.
Dal 16 al 22 agosto: È la mattina del 16 agosto e purtroppo dobbiamo salutare Gulhi, facciamo colazione prima di chiudere le valigie e saldiamo il conto della nostra stanza.  Fuori la porta riconosciamo subito la carriola con cui ci accompagneranno al molo per riprendere il dhoni della mattina, diretto nuovamente a Malè. La nostalgia è attutita solo dal sapere che un'altra settimana di paradiso di attende e l’augurio e che sia ancora migliore. Il dhoni lascia lento il molo di Gulhi, regalandoci le ultime viste su questo fazzoletto di terra che ci ospitato. Scendiamo al terminal di Villingili e prendiamo un taxi diretti al molo dei traghetti per l’aeroporto… eh già… aeroporto. Infatti per la seconda settimana il transfer è meno spartano… raggiungeremo il nostro resort in idrovolante. Il viaggio solo andata costa circa 160 USD a persona, ma non me lo sarei perso per tutto l’oro del mondo! Così appena raggiunto l’aeroporto effettuiamo il check in e una navetta ci accompagna al terminal dell’Air Maldivian Air Taxi. Sembra un altro aeroporto. Negozi di souvenir, legno e paglia, poltroncine di design, pulizia… insomma dopo una settimana ci sembra di aver cambiato Paese. Altre Maldive… Sull’idrovolante siamo in 4, più i due piloti rigorosamente scalzi! Il volo dura poco più di 20 minuti per accompagnarci al Rihiveli Island, ma volare sulle Maldive è stata una delle più belle emozioni della vacanza.  Ed ecco le Maldive dei sogni, quelle per cominciare a sognare. Prima di ammarare sorvoliamo la nostra isola e la sua laguna impareggiabile, sappiamo già che ameremo da morire quest’isolotto immerso in un’acqua così bella che ci vengono i brividi. Scesi dall’idrovolante, siamo su una piattaforma di legno in mezzo al mare che può ospitare poche persone. Una barca arriva verso di noi e ci carica per trasferirci al molo del Rihiveli Resort. Appena scesi dalla barca ci attende una ragazza con due sacchetti di iuta in mano e ci accoglie sorridente recitandoci da subito il motto e lo spirito dell’isola: da ora “No news, no shoes” per rigenerare il fisico e lo spirito. Così infiliamo le scarpe nel sacchetto e percorriamo scalzi il lungo pontile che ci porta verso l’eden. Facciamo il check-in, dove ci offrono un bel cocco fresco e ci accompagnano al nostro bungalow. 
Il resort è semplice, niente lussi sfrenati, con bungalow disseminati lungo l’intero perimetro dell’isola. Un piccolo negozio di souvenir e generi di prima necessità da cui è meglio stare alla larga, un beach bar con tavolini in spiaggia e un’area coperta e un bellissimo ristorante su palafitta affacciato sulla laguna. Il nostro bungalow è ampio, comodo e pulito. L’acqua in stanza è omaggio e viene continuamente aggiunta. Il bagno è anch’esso comodo e dotato di tutto il necessario. C’è una bella veranda con sdraio e amaca. Ripeto, niente lussi da 5 stelle ma è tutto perfetto per staccare la spina e vivere le Maldive dei sogni. Naturalmente è fondamentale includere nella prenotazione la pensione completa e resterete entusiasti dalla cucina del Rihiveli. Varia e davvero tutto di ottima qualità. All’interno del resort potrete praticare vari sport acquatici, dal kite surf, al surf, alle immersioni (a pagamento) mentre avrete sempre a disposizione canoe, pinne, maschere e snorkel. Due volte al giorno, mattina e pomeriggio, una barca salpa dal resort per portarvi gratuitamente a fare snorkeling nei punti più belli della barriera corallina. Sarà sufficiente prenotarvi per immergervi in fondali unici. Altro punto a favore è che nel resort non esiste animazione… niente rotture di scatole a tutte le ore, ma solo alcune attività svolte vicino alla reception per chi vuole partecipare e un paio di serate a tema con un po’ di musica. Per il resto regnerà il silenzio e il rumore della natura.
E veniamo alle spiagge, che circondano interamente la nostra isoletta. Il lato a ovest ha una grande spiaggia con vista verso il molo di attracco, è quella su cui è affacciato il beach bar e da cui godere dei meravigliosi tramonti. Il mare è fortemente soggetto alle maree. La mattina il panorama è strabiliante, con acqua bassa e sabbia bianchissima. Si creano numerosi sandbanck che potrete raggiungere facilmente. Non è difficile avvistare piccoli squali e stupende mante che si avvicinano moltissimo alla riva.
C’è poi la spiaggia a est dove la laguna ha i colori dei sogni e sullo sfondo si stagliano due piccole isole disabitate, raggiungibili a nuoto o in canoa che rappresentano l’icona stessa delle Maldive. In particolare, l’isolotto di Herruh Huraa. Noi trascorrevamo qui parecchio tempo, praticamente in completa solitudine, con un mare che così non l’abbiamo mai visto e una lingua di sabbi bianca che porteremo nei nostri occhi per sempre. Ed è qui che trascorriamo altri 5 giorni di assoluta felicità.
22 agosto: Apriamo gli occhi dopo una nottata sotto il piumone, accompagnata dallo sferzare del vento e del mare in burrasca…già da ieri sera ha iniziato a piovere… o meglio a diluviare. Dal rumore che proviene dal bungalow capiamo che la situazione non è migliorata. Ma oggi è il nostro ultimo giorno, nel pomeriggio torneremo a Malè dove ci attende il nostro volo per Dubai. Così la pioggia non ci turba più di tanto perché è vero che sacrifichiamo le ultime ore di sole ma sarà più facile lasciare tutto questo… Fra un nubifragio e l’altro continuiamo a godere ancora dello spettacolo di madre natura che si propone diverso ai nostri occhi. Ultimo bagno, ultimo pranzo e si chiudono le valigie. Attendiamo in reception che la barca sia pronta. Ma ora arriva il bello… vediamo qualche sguardo di troppo e un via vai di chiacchiere. Ci informano che la barca a disposizione è troppo piccola e non equipaggiata per arrivare a Malè con questo tempo, così hanno presi accordi con un resort vicino dove ci accompagneranno per unirci a un altro gruppo di ospiti diretti all’aeroporto. Naturalmente no problem da parte nostra. Così salutiamo tutti e ripercorriamo al contrario il pontile già sapendo che ne avremo nostalgia e saliamo in barca sotto il nubifragio, accompagnati da due ragazzi. Tralasciando di descrivere il mare grosso e la visibilità praticamente nulla, balliamo sulle onde prendendo l’intera situazione con ironia… fino al momento in cui la barca si ferma e vediamo i nostri accompagnatori agitati. Adesso rischiamo di ribaltarci e ci mettiamo poco a capire il problema. Non hanno il navigatore e si sono persi. Ok. Calma. Passiamo dall’ironia alla filosofia. Non smetterò mai di ringraziare mio marito, che, volendo caparbiamente infrangere la regola del “no news”, aveva una SIM maldiviana che miracolosamente ha agganciato il 3G… e così grazie a google maps siamo qui a raccontarla. Raggiungiamo un’altra isola e veniamo trasbordati su una grossa lancia che, dopo un’ora di adrenalina pura, ci scarica all’aeroporto. Ed eccolo la il nostro aereo della Qatar che ci riporterà a Dubai.
Arrivederci Maldive, speriamo di tornare presto…
 

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