Roma, gli ultimi giorni di Basquiat

Chiude in aprile la mostra sull'artista "maledetto"

Perchè parlare ora di una mostra che sta finendo?
Il 7 aprile chiude infatti, al Chiostro del Bramante in Via della Pace a Roma, la mostra dedicata al pittore Newyorkese, scomparso per overdose nel 1988.
Il motivo è semplice: passata la buriana pasquale ed il super affollamento della Capitale, l'aprile romano, con il suo tepore ed i suoi profumi, è l'alleato ed il complice ideale per una visita "toccata e fuga" alla Città Eterna.
La mostra, come abbiamo già detto, si tiene al Chiostro del Bramante, a pochi metri da piazza Navona: a questo punto il quadro è completo ed abbiamo così la possibilità di godere di un'ottima ed interessante esposizione pittorica, in un clima ideale, in una delle zone più belle e famose di Roma, in un momento di relativa calma... non male, vero?
La vita turbolenta, la frequentazione assidua con Warhol, l'improvviso successo di mercato, la fine prematura dovuta all'eroina hanno spesso oscurato il talento artistico di Jean Michel Basquiat: di lui si è parlato più spesso per queste cose che per la sua arte; l'esposizione romana è pertanto un'occasione per rivisitare, andando oltre gli stereotipi ed il mito, l'opera, sofferta e geniale, del pittore americano.
In mostra sono cinquanta opere, tra cui alcuni inediti, di Basquiat, nonchè alcuni suoi disegni: traspaiono dalle opere la primordiale esigenza di dipingere (già a tre anni si autodefiniva pittore), lo spirito "contro" che ha caratterizzato tutta la sua vita, la durezza ma anche la fragilità e l'insicurezza del mondo metropolitano.
Nato da madre portoricana e da padre haitiano, artista quindi "nero", Basquiat inizia la sua carriera tra le pareti della metropolitana Newyorkese ed i muri dei fabbricati di Soho con lo pseudonimo di Samo ed ha le sue prime personali nel 1981; la svolta della sua vita è l'incontro con Andy Warhol, che lo accoglie nella sua factory e ne diventa il nume tutelare.
Da vera star, anche se meteora, degli anni '80 Basquiat ha una produzione enorme, se si considera il pochissimo tempo in cui ha avuto modo di operare: questo costituisce forse uno dei suoi limiti ma caratterizza fortemente la sua personalità ed è anche segno tangibile dell'ambiente e del periodo in cui il pittore Newyorkese si trovò ad operare.
La mostra rimane aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 19; il lunedì è chiusa, mentre il venerdì osserva l'orario dalle 10.00 alle 24.00.
Al di là della pur interessantissima esposizione pittorica, non perdete una visita al complesso monumentale di Santa Maria della Pace, che si compone del chiostro, del convento e della Chiesa.
La Chiesa venne eretta al tempo di Sisto V e successivamente ampliata in diverse fasi costruttive; in essa sono conservati affreschi di Raffaello ("Le Sibille", considerata una delle sue più grandi opere) nonchè capolavori di Rosso Fiorentino, Stefano Maderno, Baldassarre Peruzzi ed altri grandi artisti.
Il Chiostro del Bramante, adeguatamente restaurato, è opera d'arte da non perdere e dal 1997 è stato adibito ad ospitare eventi culturali di grandissimo rilievo; venne inaugurato, vedi caso, da una grandissima mostra su Andy Warhol.
Di grande estensione è l'area espositiva (1000 mq. circa) strutturata su piani diversi, mentre esiste un'area appositamente dedicata alla vendita di libri, poster e gadget artistici che si estende su circa 200 mq.
Di Roma, della sua vita, della sua atmosfera incredibile è inutile che vi parliamo: altri lo hanno fatto e lo fanno sicuramente meglio di noi.
Naturalmente, se volete documentarvi su questa splendida città, vi consigliamo la rubrica che tiene mensilmente Roberta sulle pagine del nostro sito.
Da parte nostra, se non lo avete mai fatto, il consiglio di cedere alla dolcezza dell'aprile romano: sarà comunque un'esperienza indimenticabile.

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