Firenze! Non serve aggiungere altro...

n intenso fine settimana lungo di immersione nei capolavori fiorentini

Per me e Marco è praticamente la prima volta a Firenze (io ci sono stata otto anni fa con la scuola e lui qualche anno fa, solo per una birra con un amico) per cui è tutta da scoprire! Dopo lunghe riflessioni su che tipo di alloggio e di trasporto scegliere, hanno la meglio la sistemazione in hotel, contro l’appartamento (solamente perché abbiamo tardato e al momento della prenotazione gli appartamenti scelti erano già stati tutti presi!) e il viaggio in auto, contro il treno (per motivi economici e soprattutto anche di flessibilità!).
Inoltre siamo anche fortunati in quanto i cittadini UE fino a 25 anni di età pagano il prezzo ridotto in quasi tutti i musei, per cui risparmiano una notevole cifra.
Dove abbiamo parcheggiato: Piazza della Costituzione. È una piazza appena all’esterno della ZTL, accanto al parcheggio di Fortezza da Basso. Ci sono numerose righe blu e il prezzo è 1,50/h. Siccome nei giorni festivi non si paga spendiamo in tutto 15,40 euro (da sabato 3 a martedì 6 aprile). È a dieci minuti a piedi dal nostro hotel e venti minuti a piedi dal centro.Cominciamo. Sabato 3 aprile
Partenza da Reggio Emilia ore 8. Arrivo a Firenze alle ore 10. Dopo aver parcheggiato l’auto ci dirigiamo verso il nostro hotel. Ci liberiamo dalle valigie e partiamo alla volta del centro, pieni di entusiasmo. Il nostro programma prevede per prima la visita alle Cappelle Medicee, già prenotate e pagate tramite internet. Siccome è un po’ presto ci facciamo travolgere dal mercatino di San Lorenzo e Marco, più affascinato di una donna davanti a tutte quelle fantastiche borse in cuoio, inizia col fare acquisti! Ritorniamo in noi stessi e dopo il pranzo al sacco ci addentriamo nelle Cappelle Medicee saltando una discreta fila. Rimaniamo colpiti dall’imponenza della struttura e passiamo in rassegna i numerosi reliquiari esposti. Usciti ammiriamo la facciata della chiesa di San Lorenzo ma desistiamo dall’entrare perché ci sembra eccessivo dover pagare 3,50 euro a testa. Ci dirigiamo verso Piazza del Duomo e non riusciamo a credere ai nostri occhi. Non sembra vera così tanta bellezza, così tanta tutta in un piccolo spazio da stare racchiusa in una sola occhiata… Ci riprendiamo dallo stupore e notiamo che la fila per la visita al Battistero è breve, ci mettiamo in coda. In dieci minuti siamo dentro e ci soffermiamo a lungo ad ammirare, uno per uno, i mosaici della cupola. Usciti aggiriamo il Duomo con il suo invidiabile Campanile di Giotto e proseguiamo per alcune vie semideserte. Decidiamo di visitare la Galleria dell’Accademia anche se non era prevista nei nostri programmi, dato che anche il ragazzo dell’hotel ce l’ha consigliata. Dopo un’ora abbondante di fila entriamo. Ammiriamo velocemente la prima sala e imbocchiamo il corridoio nel quale sono esposte alcune statue incompiute di Michelangelo. Ci rendiamo conto ancora meglio, osservandole, della “magia” che viene adoperata per trasformare un semplice blocco di marmo in un’opera come quelle. Con la coda dell’occhio noto alla fine del corridoio il David ma non ho il coraggio di alzare lo sguardo fino a quando arrivo quasi a sbattere contro il suo piedistallo. Solo allora trovo il coraggio di alzare gli occhi e ammirarlo in tutti i suoi cinque metri di altezza. Rimango assolutamente sbalordita. È di una bellezza assoluta, non mi è mai capitato di provare un’emozione così intensa davanti ad un’opera simile. Da far venire i brividi. Marco mi conferma che è più emozionante della Gioconda, che io non ho ancora avuto il piacere di vedere. Osserviamo completamente assorti ogni piccolo particolare girando lentamente intorno. Dopo un quarto d’ora abbondante Marco riesce a trascinarmi via mentre cerco ancora di trovare le parole per descrivere tale bellezza. Torniamo in Piazza Duomo e vista la poca fila decidiamo di entrare nella Cattedrale. Arrivati davanti al portone scatta l’orario di chiusura e rimaniamo miseramente fuori! Pazienza, attraversiamo Via dei Calzaiuoli non riuscendo ad ammirare le vetrine, tanta gente che c’è! Entriamo nella chiesa di Orsanmichele e ci stupiamo dell’antichità della stessa, costruita alla fine dell’800 anche se più volte distrutta nel corso del tempo. Giunti in Piazza della Signoria sono curiosa di vedere la copia del David, che non sortisce nemmeno un mezzo brivido, rispetto all’originale. Entriamo a Palazzo Vecchio visto che non c’è fila e siamo subito nell’enorme Salone dei Cinquecento. Mi turba un po’ la violenza delle scene di guerra affrescate alle pareti per cui non ci soffermiamo troppo e proseguiamo la visita. Rimaniamo colpiti da alcuni pavimenti originali, non particolarmente belli, ma che fanno tornare indietro nel tempo. Molto imponente e meritevole di una visita la Sala dell’Udienza, così come la Sala delle Mappe Geografiche che rapisce la nostra attenzione più del resto. All’uscita notiamo che ormai si è fatta ora di cena, torniamo stanchissimi all’hotel dove alle 19,30 Marco crolla sul letto fino all’indomani mattina, e io lo seguo poco dopo!

Domenica 4 Aprile
Sveglia alle 07,30 e dopo la colazione ci dirigiamo verso il centro, alle 10,30 la Galleria degli Uffizi ci aspetta! In Piazza del Duomo incontriamo una manifestazione compresa di Sindaco che saluta i passanti (soprattutto “le” passanti cinesi!). Non ci fermiamo perché nonostante la sveglia presto riusciamo ad essere quasi in ritardo! Dopo poca fila, avendo prenotato telefonicamente, entriamo. Ovviamente non ci soffermiamo proprio su tutto ma ci lasciamo avvolgere dall’atmosfera regnante nella sala delle opere maggiori del Botticelli. Riempiono gli occhi, e anche il cuore perché ci sembra, anche in questo caso impossibile, che un essere umano sia artefice di così tanta bellezza e magia. Marco ne rimane estasiato tanto che, alla fine, non può fare a meno di comprare le copie della Nascita di Venere e della Primavera. Colpisce molto anche il dipinto incompiuto di Leonardo anche se mi diffonde un leggero senso di inquietudine, e con un tocco di orgoglio non posso che fermarmi ad ammirare La Madonna col collo lungo del mio compaesano Parmigianino. Dopo tre ore siamo fuori e purtroppo inizia a piovere. Armati di ombrello attraversiamo Ponte Vecchio invaso di turisti che sembrano svanire nel nulla appena ci si addentra nei vicoli… Arriviamo fino all’imponentissima chiesa di Santo Spirito, nella quale non entriamo perché è chiusa, ma rimaniamo un po’ delusi dalla spoglia e anonima facciata. Ritorniamo indietro e passiamo davanti a Palazzo Pitti che decidiamo di visitare il giorno seguente. La pioggia si fa più insistente e non sappiamo più dove andare! Ci fermiamo in un bar a schiarirci le idee e decidiamo quindi di fare un’ultima passeggiata della giornata verso la Badia Fiorentina e il Museo del Bargello. Durante il tragitto la nostra attenzione viene catturata dalla casa di Dante per cui entriamo senza pensarci. La fila è più lunga e più lenta che dalle altre parti! Visitiamo i tre piani della casa che non costituiscono un museo del poeta ma semplicemente una carrellata di storia fiorentina. Lo troviamo comunque molto interessante. Usciti notiamo la chiesa di Dante, così piccola, con le luci soffuse, che fa venire voglia di entrare e sedersi per ritrovare un po’ di noi stessi. Mi rimane impressa più di tutte le altre, per la delicatezza con cui ti prende e ti avvolge e i pensieri, nonostante io sia credente ma non praticante. Solo allora mi accorgo di avere i vestiti e le scarpe completamente inzuppati per cui torniamo in albergo, da dove usciamo solo per raggiungere la trattoria dietro l’angolo, per cena.

Lunedì 5 Aprile
Il tempo è ancora un po’ ingrato e alterna qualche pioggerellina a schiarite. Partiamo alla volta di Palazzo Pitti che magicamente il lunedì è chiuso! Evidentemente lo sanno tutti tranne me! Non ci scoraggiamo ed entriamo a visitare il Giardino di Boboli che regala un gran bel colpo d’occhio sulla città. Arrivati in cima visitiamo il Museo delle Porcellane che però non ci attira particolarmente, soprattutto perché le signore delle pulizie iniziano a lavare il pavimento in quel momento rendendo tortuosa la visita. Scendiamo e visitiamo la Galleria del Costume, constatando con delusione che i pezzi esposti sono tutti recenti (anche del 2002!). Con nostra grande gioia però troviamo tre pezzi originali e restaurati appartenenti Eleonora di Toledo, Cosimo de’Medici e ad uno dei loro figlioletti. Ci soffermiamo a lungo per rivivere il loro tempo, leggendo le informazioni appese alle pareti. Prima di andarcene dal giardino entriamo nel Museo degli Argenti che ospita anche la mostra temporanea “Pregio e bellezza. Cammei e intagli dei Medici”. Io inizio già a sentire la stanchezza di tutti i chilometri percorsi in quei giorni per cui mi trascino lentamente dietro Marco, al quale si illuminano gli occhi davanti ad ogni cosa appartenuta a Lorenzo il Magnifico. Pranziamo e nonostante manchi un’ora e mezzo alla visita prenotata per Cappella Brancacci ci dirigiamo ugualmente verso del Piazza del Carmine. Non c’è quasi nessuno a visitarla per cui ci fanno entrare subito, ignorando la prenotazione. Prima visitiamo la cappella che racconta la storia di San Pietro e poi andiamo a vedere il video. Dopo venticinque minuti non resistiamo ed usciamo, sarà la stanchezza o l’abbiocco post pranzo ma lo troviamo piuttosto noioso, e come noi quasi tutte le altre persone presenti alla proiezione escono. Marco mi guarda storto dicendomi che questa gliela potevo evitare e infatti non posso che dargli ragione. Non è una cosa che rientra nelle nostre preferenze e mi rendo conto che avremmo potuto saltare questa visita. Attraversiamo quindi l’Arno e arriviamo a Palazzo Strozzi dove è presente una mostra di De Chirico che però non desta il nostro interesse, quindi non entriamo. Cerchiamo la Fontana del Porcellino, al quale sfreghiamo vigorosamente il naso lucido e non capendo cosa le altre persone cerchino di fare con la monetina, ci asteniamo dal provare. Ci lasciamo pervadere da una vena di shopping e non ci facciamo mancare anche la “visita” alla Rinascente. All’uscita, ancora di più ci pervade la stanchezza e facciamo ritorno in hotel. Per cena raggiungiamo il ristorante La Lampara e ci solleviamo il morale con un buon piatto di spaghetti al ragù di chianina. Finalmente, dopo tre giorni di permanenza a Firenze abbiamo la forza di non farci mancare una visita serale… Passeggiamo fino alla chiesa di Santa Maria Novella e ritorniamo verso il centro. Ancora una volta rimango immobile sotto la Cattedrale, col naso all’insù, come se la vedessi per la prima volta in quell’istante. Ancora mi chiedo come sia possibile una perfezione simile e nuovamente Marco deve trascinarmi via…

Martedì 6 Aprile
Ultimo giorno! Finalmente oggi la cupola del Duomo è aperta per cui è la prima tappa. Arriviamo alle nove e la fila è fattibile. Lo sono assolutamente meno i 463 scalini per guadagnare la vetta. Sarà che non sono una persona sportiva e non sono particolarmente allenata ma quella salita mi uccide! Ovviamente il panorama ne vale la pena e cerchiamo di individuare da lì tutti i punti visitati. Aggiungiamo alla nostra scorpacciata di arte la chiesa di Santa Croce dall’alto, visto che non avevamo programmato di vederla. Chiaramente vale assolutamente la pena anche l’affresco del Brunelleschi, ma non lo assaporo a dovere, intenta a riprendere fiato, dopo solo mezza salita. Scesi decidiamo di non entrare a visitare la Cattedrale, perché crediamo che la visita dall’alto sia più appagante che la vista da lontano, confinati dalle transenne. Marco a questo punto insiste per andare a visitare Palazzo Pitti che ci eravamo lasciati sfuggire. È l’ultimo giorno della mostra temporanea “L’Arma nell’arte” che ci incuriosisce e ci rapisce più di tante altre cose visitate i giorni precedenti. Ci sono esposti numerosi pezzi che negli anni passati sono stati trafugati e poi fortunatamente ritrovati, con tanto di spiegazione a video delle singole vicende. Lo troviamo davvero interessantissimo tanto che spendiamo lì la maggior parte della visita. Ci aspetta poi la Galleria Palatina e agli appartamenti reali e notiamo con un po’ di tristezza, che è rimasto ben poco della famiglia Medici, essendo tutto stato stravolto dai successivi proprietari, compresi i Savoia. Visitiamo poi molto velocemente la Galleria d’Arte Moderna e usciamo pronti per il ritorno a casa. In realtà non siamo molto pronti quindi decidiamo di temporeggiare e ci fermiamo a pranzo. Ora il nostro soggiorno è proprio finito, per cui rassegnati ci dirigiamo a ritirare le valigie in hotel e poi all’auto. Non abbiamo rimpianti perché questi quattro giorni li abbiamo vissuti intensamente ma Marco per farmi concludere la vacanza in bellezza, mi porta in auto fino a Piazzale Michelangelo. Foto di rito e ancora ritroviamo i luoghi già visitati. Rimaniamo un po’ in silenzio, come a fissarci dentro indelebilmente i momenti passati, le bellezze viste e le emozioni provate. Poi ci guardiamo negli occhi e senza parole capiamo che stavolta è davvero ora di andare…HOTEL GENESIO, Via XVII Aprile, 9. (http://www.hotelgenesio.it/). Mi preme sottolineare che è un hotel a due stelle, per cui non si può attendere una sistemazione di lusso!
PRO: Personale di una cortesia estrema. In particolare, appena arrivati, un gentilissimo ragazzo, che purtroppo non abbiamo più rivisto durante tutto il soggiorno, ci munisce di cartina della città sulla quale ci segnala i luoghi da non perdere e i ristoranti.
È a dieci minuti a piedi dal centro storico.
CONTRO: Bagno assolutamente minuscolo. Il piatto della doccia è il pavimento, dotato di uno scarico per l’acqua, necessarie le ciabatte! Io che sono piccoletta non ho avuto particolari problemi, Marco che, non essendo un gigante, è pur sempre venti centimetri più alto di me (sì, sono una tappina!) ha avuto un po’ più difficoltà sia nell’utilizzare il water che nel fare la doccia perché sbatteva ovunque. Sconsigliato a persone piuttosto alte o con problemi di peso perché potrebbero avere seri disagi nei movimenti.
Le camere lato strada sono sottoposte a notevoli rumori. Noi, però, la notte eravamo talmente stanchi da non aver sentito quasi nulla!
Spesa: 238 euro per tre notti, dal 3 al 6 aprile 2010.Per i primi tre pasti ci siamo organizzati da casa portando panini e insalata di riso conservati in una borsa termica, in valigia! Per gli altri pasti:
* Trattoria San Zanobi, via San Zanobi 33/A. Trattoria piccola a gestione familiare, non frequentata da turisti. Cucina casalinga, porzioni adeguate così come la qualità e il prezzo. Spesa 60,10 euro. (Marco si è lasciato tentare dalla bistecca alla Fiorentina!);
* Ristorante La Lampara, via Nazionale, 36. Locale molto grande, frequentato quasi esclusivamente da turisti. Porzioni abbondanti e di qualità. Spesa: 50 euro;
* Cafè Bellini, Piazza Pitti 6/A. Con un foglietto pubblicitario consegnatoci all’uscita di Palazzo Pitti, menu a 12 euro, bevande escluse, con un primo e un secondo a scelta. Apparentemente conveniente, perché da prezzi alla carta io ho scelto un primo e un secondo da 9 euro ciascuno. Porzioni regolari e piatti gustosi. Spesa: 28,50 euro.
* Caffè Pitti, Piazza Pitti, 9. Menu Gran Piatto a 8 euro. Tutto in un piatto servono un primo, un secondo e l’insalata. Porzioni scarse e si rifanno con il prezzo delle bevande. Spesso e volentieri sbagliano con il conto e il resto. A noi hanno “fregato” solo un euro per cui non abbiamo fatto polemica, a due tavoli di stranieri accanto a noi hanno fatto pagare molto di più. Spesa: 20 euro.

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