Maldive, un sogno avverato

Una settimana di relax a Bathala, per dimenticare gli affanni della vita di città

Non so da quanto desideravo questo viaggio. Ricordo che quando il lavoro era stressante, la stanchezza troppa, la malinconia troppo invasiva, con Chiara, mia figlia, ci rintanavamo nel sogno di una lunga lingua di sabbia, del mare più cristallino, del silenzio del mare, della carezza lieve del vento… il sorriso tornava sempre, un profondo sospiro e si andava avanti.
Per mesi ho navigato in internet, ho girato per agenzie razziando cataloghi poi dopo tanto pensare, riflettere, valutare abbiamo deciso. Si va a Bathala, il 10 febbraio 2007 si parte.
I racconti, le foto ed i commenti dei forum ci hanno convinto che quella sarebbe stata la nostra isola. E così è stato.
Abbiamo convinto anche una nostra amica. Edda, per questo siamo partite in tre, lasciando tutti gli altri a casa. Veramente anche influenza, tosse, febbre, malesseri personali, di parenti e affini hanno provato a fermarci ma non ci sono riusciti.
Da non perdere
Abbiamo volato con l’Air Italy, partenza da Verona destinazione Malè, senza scalo. Partenza in orario e volo anche se un po’ scomodo, tranquillo. L’aereo è effettivamente un po’ vecchiotto ed i sedili stretti ma il personale è molto gentile e disponibile e lo spazio per le nostre gambe lo stesso c’è, abbiamo mangiato decorosamente, e poi probabilmente per l’emozione non c’importava molto, avevamo solo voglia di arrivare.
I consigli letti nei vari forum sono stati un vero conforto alla mia ansia. .

Siamo arrivate all’aeroporto in concomitanza con il Presidente dello Sri Lanka, per questo c’era un bel po’ di confusione, abbiamo dovuto aspettare circa un'ora per riuscire a prendere la barca veloce ma questo ci ha permesso di cominciare a respirare a pieni polmoni l’aria della vacanza.
Dopo l’attesa, il tragitto in mare dopo tanti mesi d’attesa, tanti sogni finalmente è comparsa lei prima un puntino smeraldo in mezzo al mare poi sempre più vicina e più bella… Fa un gran caldo ma il miraggio è diventato realtà.
Ci accompagna un cortesissimo giovane Manuele, che con Angela e Cristina formano lo staff della “animazione” dell’isola. Oltre ovviamente a Cristiano che è il capo villaggio. Definirli animatori però non è corretto, sono dei giovani simpatici e cortesi che ti accompagnano e fare snorkeling, o nelle escursioni, che ti fanno fare quattro chiacchiere se ne hai voglia, che sanno ascoltare e sanno stare in compagnia senza disturbare. Questa è una delle cose che mi è più piaciuta di quest’isola, l’assoluta assenza dell’animazione tipo villaggio vacanze. Secondo me qui stonerebbe proprio.

Tornando alla vacanza… Ci hanno accompagnato al nostro bungalow n.122 (definito DeLuxe). La camera è abbastanza spaziosa, pulita, molto semplice nell’arredamento, , forse per i palati fini anche un po’ vecchiotto. Il bagno è in stile maldiviano, con igienici al coperto ma la doccia all’aperto (spettacolare). Avevamo chiesto di alloggiare in un bungalow tra il 140 ed il 144 ma non è stato possibile. Non è una cosa molto importante perché tutti i bungalow sono in riva al mare e la vista è in ogni caso splendida. La tranquillità regna sovrana ovunque. Quelli comunque sono quelli migliori.
Dopo una doccia veloce ci siamo dedicate intensamente al riposo, ed all’ambientamento in questo piccolo paradiso. Nel pomeriggio c’è stato il briefing con il capo villaggio che ci ha, , un po’ troppo lungamente, illustrato le varie iniziative e attività del villaggio.
Prima cena e poi un lungo sonno ristoratore, c’è chi non ha fatto in tempo a mettere la testa sul cuscino per crollare…

Inizia ora il 2° giorno, il sole è alto e splendente e decidiamo di fare la prima uscita in mare. Non avevo mai visto tanti pesci, di così tanti colori, non mi era mai successo di nuotare in mezzo a branchi di pesciolini azzurri, blu, un universo di colori che mi affascina e mi stordisce. Se allunghi la mano ti pare di poterli toccare, sembrano tutti di velluto lucidi e setosi. Un silenzio irreale mi avvolge e mi toglie il respiro. Una sensazione che non riesco a descrivere meglio, non sarei mai tornata a riva, mi viene in mente un vecchissimo film americano di cui non ricordo il titolo, per metà cartone che parla di un uomo che vuole fortemente diventare un pesce… beh lì ci sarei rimasta volentieri per un bel po’.
Nel pomeriggio replica di snorkeling, poi verso sera andiamo alla pesca al bolentino. Salite su Dhoni, tipiche barche maldiviane, colorate ed accoglienti, ci siamo dirette verso il mare aperto con il sole che cominciava a calare in uno sfolgorante tramonto. La pesca in sé è alquanto noiosa ma quando la luce del sole si spegne si accendono cielo e mare, il plancton nel mare lo fa sembrare un prato di maggio cosparso di miriadi di lucciole ed il cielo si illumina di una miriade di stelle, talmente tante che non credevo nemmeno esistessero, sembravano a portata di mano. Era tutto uno “sbirluccichio”, sopra e sotto di noi, non avevo mai visto nulla di simile, nulla di così bello ed affascinante.
La pesca è stata relativamente fruttifera, ho pescato il primo pesce della mia vita! Siamo rientrate verso le 20 e mi sentivo assurdamente felice. La serata è proseguita con una cena relativamente scadente e con delle piacevolissime chiacchiere sotto le stelle con altri ospiti de villaggio e i cosiddetti animatori.

Mi sono svegliata all’alba del 3° giorno e per prima cosa mi sono convinta di aver fatto la scelta giusta, il silenzio quieto del primo mattino, la natura rigogliosa, il pacifico sciabordio del mare mi circondano! Era così che me l’aspettavo questo posto tanto sognato. Tutto è calma e tranquillità, siamo circondate da sorrisi e cordialità, non ci si sente obbligate da formalità di alcun genere, si è libere di fare, pensare, riflettere o semplicemente godersi tutta la meraviglia che ci circonda. Non ci sono bar, negozi, discoteche, vita mondana. C’è il lento ed inesorabile (purtroppo) scorrere delle ore, c’è il pigro riposo sui lettini con un buon libro che ti fa compagnia, e non sei costretto ad ascoltare le chiacchiere del vicino d’ombrellone, anche perché l’ombrellone non c’è, c’è la voglia di ascoltare solo il rumore del mare che ti culla anche di notte e ti accompagna in un sonno senza incubi né tristi pensieri.
Rimane la consapevolezza che laggiù ci sono i pensieri, le preoccupazioni, le ansie, le angosce, ma ora qui la vita ci sta regalando un momento veramente magico. Non bisogna sprecarlo. Dubito sarà possibile ritornare per cui… So di aver potuto realizzare un sogno e non capita spesso che uno possa trovarsi nella mia situazione anzi di solito c’è fatica, sudore, dolore… E mi sento di dover ringraziare Dio per quest’opportunità. Qui in riva a questo mare infinito mi sento vicina a Lui e spero di riuscire a fare buon uso del dono che mi ha fatto.

La gita che abbiamo fatto il 4° giorno è all’isola di Kanduludu per vedere del corallo ancora vivo. Purtroppo il Niño del ’98 ne ha distrutto parecchio. Anche questa uscita ovviamente è stata un successo. Il corallo vivo è un’emozione di colori e di vita. Sembrava di stare nel giardino delle Mille e una notte. Ormai ci siamo adeguate perfettamente al ritmo di vita dei maldiviani, lentezza e relax sono priorità assolute. Non guardiamo mai l’orologio, esiste solo il tempo del nostro benessere.
Le ore continuano a scorrere ma il tempo non è più una necessità, né un’urgenza.
L’uscita di snork del mattino è stata animata da un attacco di un Balestra Titano che per proteggere le sue uova ha assalito noi poveri bagnanti: vista dal suo punto di vista aveva pure ragione ma per noi che cercavamo di stargli ben alla larga, è stato un momento di ulteriore emozione. Il giro è stato anche più lungo delle altre volte, c’era un po’ di corrente contraria ma nonostante la fatica ne valeva veramente la pena. Abbiamo visto branchi di pesci coloratissimi, un enorme squalo nutrice nella sua tana, un riccio matita dal rosso sfavillante, le tartarughe…
Il tramonto in spiaggia è veramente emozionante, vista la latitudine, il sole si precipita nel mare incendiandolo.
La serata è stata dedicata alle chiacchiere come il solito, poi Cristiano ha preso il telescopio e siamo andati sulla lingua di sabbia dove il buio è più pesto che mai e sono riuscita a vedere Saturno con i suoi anelli, la nebulosa di Orione e le stelle gemelle della coda del Carro. Ti pare di toccare il cielo con un dito, le stelle sono talmente tante e molto più luminose che da noi, forse in Italia le hanno spente? Tra le tante meraviglie che ho visto in questo posto questa è una di quelle più belle ed inattese.

L’ultima gita prevista è una giornata da trascorrere prima su di un isolotto deserto e poi un po’ di shopping all’isola dei pescatori.
Dopo un viaggio lungo ed anche un po’ scomodo arriviamo alla nostra destinazione, da restare senza parole, una laguna cristallina, la sabbia sottile da essere impalpabile, una luce che abbaglia e ti stordisce. Se pensavo che le cartoline delle Maldive fossero ritoccate mi sbagliavo di grosso, invece è realtà. Dopo un lungo bagno anzi un “puccio” nella piccola laguna un pranzo sotto un tetto di paglia, una tavolata un po’ eterogenea ma tutto sommato piacevole, spaghetti aglio, olio, peperoncino (potevano anche sprecarsi nella fantasia), poi delle palline fritte, dei sandwich… vabbè non importa, il posto era così bello che non avevamo nemmeno fame. Una nota veramente negativa è la spazzatura che si trova in acqua e sulla spiaggia di quest’isolotto. Abbiamo trovato molti cocci di vetro, bottiglie, pezzi di ferro arrugginito, scatolette ed altro decisamente poco edificante, forse si potrebbe fare qualcosa?
Nel primo pomeriggio ci siamo trasferiti all’isola dei pescatori per un po’ di shopping, è stato molto deludente e deprimente. Non per i negozi che sono sempre gli stessi, da Riccione alle Maldive, ma per l’atteggiamento distante e poco cordiale degli abitanti e dei commercianti. Il borgo è molto piccolo, praticamente tutto ruota intorno alla via dove ci sono i negozi, almeno non ci hanno fatto vedere altro, l’aspetto delle case è pulito, non misero, i bambini sono bellissimi ma mi sembrava di essere allo zoo, e quella nella gabbia ero io! Mah!
Il viaggio di rientro è stato bellissimo, il sole aveva perso la sua incandescenza ed il mare ci ha regalato un po’ di frescura. All’arrivo a Bathala assistiti ad un tramonto eccezionale, la palla di fuoco si è lentamente infilata nel mare, in completa assenza di nuvole, e lo ha acceso di un rosso fuoco. Noi sbarcavamo ed il sole ci salutava!
La sera è stata allietata (?) da canti, tamburi e suoni vari, alquanto allucinanti della peggior serie, altro che villaggio-vacanze! Mai sentita accozzaglia di rumori peggiore. Pazienza, c’è qualcosa di cui sparlare.

E’ arrivato intanto anche l’ultimo giorno, come si farà ad andarsene? E’ l’alba e come ormai d’abitudine mi aggiro nel silenzio più assoluto tra i bungalow, la spiaggia, la reception, tutto tace solo il mare mi accompagna in questa passeggiata. Con la mia macchina fotografica cerco di rubare le immagini, i colori di tanta bellezza. Mi fanno compagnia i coniglietti che popolano (un po’ inutilmente) l’isola, poi piano piano si riaccende la vita e scorgo i boy che cominciano a ramazzare la spiaggia, i vialetti per tenere tutto sempre perfettamente pulito .
La giornata è dedicata ad immagazzinare il maggior numero di ricordi, nel mare e fuori, Nuotiamo tranquillamente lasciandoci trasportare dalle sensazioni più che dalla corrente ognuno di noi sa che non sarà facile né veloce tornare ed allora cerca di appropriarsi di tutto per dimenticare il più tardi possibile.
L’ultima sera… allora ci regaliamo una cena con l’aragosta! Non fatelo! O almeno non illudetevi di mangiare meglio o diversamente dal solito. Hanno apparecchiato in spiaggia, le candele nascoste nella sabbia, tutto molto molto romantico, ma la qualità è come sempre mediocre, dal cocktail di gamberetti immerso nella maionese all’aragosta ed i gamberoni belli freddi…

Arriva infine il momento di partire, la sveglia suona presto alle 5,45 poi tutto un po’ di corsa anche per non guardarsi troppo indietro. Il rientro in barca veloce è stato tranquillissimo, tanto che ho dormito tutto il tragitto. Dopo l’ultimo shopping all’aeroporto puntuale il decollo .
Il viaggio di ritorno è sembrato interminabile, per fortuna abbiamo potuto guardare i film , cosa che all’andata non è stata possibile in quanto gli schermi erano rotti. Stessa scomodità ma stessa gentilezza dell’equipaggio che dai pettegolezzi di corridoio si è concesso una settimana di vacanza come noi.

Comunque è questo un mondo proprio diverso, quasi senza pensieri, si riesce proprio a staccare la spina ma non ti vengono nemmeno i buoni propositi perché sei sopraffatto dalla bellezza, dalla luce, dai colori, dalla pace e non ti viene in mente altro che ringraziare Dio di essere qui, di aver avuto la possibilità di vedere queste cose e di goderne.
Era quello che volevo, un’isola piccola ed accogliente, carica di semplicità e splendore al tempo stesso.
Ho proprio realizzato un sogno.

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