Avventura in Turchia

Da Istanbul al confine iraniano

Quest’anno ho optato per la Turchia, un viaggio tranquillo a differenza di quanto si possa immaginare, che mi ha portato fino al punto più estremo della Turchia, il confine con l’Iran e l’Armenia.
Alcune informazioni utili che riguardano la Turchia.
Valuta = Nuova Lira Turca (YTL)
1 YTL = 0.62 Euro
Gasolio = 2,10 YTL (1,30 Euro)
(Per le nostre macchine fare l’Eurodisel e non il Motorin che è più sporco)
Benzina Verde = 2,55 YTL (1,58 Euro)
Gas = 1,30 YTL (0.80 Euro)
Ma ora passo al viaggio che per questione di chilometri e tempo non comprende la parte dell’Egeo.5/8/2005 Corbetta - Lubjana (Km 480)
Partenza verso le ore 16 da casa e arrivo intorno alle 21.30 alla prima delle 5 dogane che incontrerò lungo la strada per Istanbul, visto l’immenso traffico di stranieri che tornano verso i loro paesi mi sono sparato 2 ore di dogana, alle 00.30 mi sono fermato a dormire in un’area di servizio nei pressi di Lubjana.
(Autostrada Milano-Trieste 18 Euro)

6/8/2005 Lubjana - Sofia (Km 1080)
La sveglia è alle prime luci del giorno, breve colazione e via verso il confine Sloveno-Croato.
Per fortuna 500 metri prima del confine c’è un’uscita che porta in una piccola dogana fuori autostrada, in mezzora circa me la cavo e rientro di nuovo in autostrada in Croazia.
(Autostrada in Slovenia 7,50 Euro circa)
Si prosegue in direzione Zagabria e Belgrado, arrivato alla dogana tra Croazia e Serbia altre 2 ore di coda, ormai ho fatto l’abitudine (Autostrada in Croazia 13,00 Euro)
Passata la dogana e a pochi km da Belgrado una sosta per riempirmi la pancia in un piccolo ristorante sull’autostrada.
Riparto verso Belgrado e la Bulgaria, a Nis finisce l’autostrada Serba, (Autostrada in Serbia 23,00 Euro), ora incomincia un vero e proprio calvario verso la dogana Bulgara, la strada si stringe, piena di buche e gallerie e molto trafficata da camion visto che è la via principale verso Bulgaria e Turchia.
Finalmente dopo gli slalom tra le buche arrivo alla dogana Serbo-Bulgara,ormai è gia buio quindi so già che dopo aver raggiunto la dogana che dista circa 500/600 metri di coda dovrò fermarmi per dormire.
Passata la dogana Serba inizia quella Bulgara, subito mi chiedono 2 euro per la tassa di disinfestazione, dopo le procedura doganali arriva l’ultimo sportello dove si acquista il bollino per le autostrade Bulgare (4,00 Euro per 3 Giorni), e per questa dogana altre 2 ore di coda.
Continuo in direzione di Sofia dove arrivo intorno alle 23.45 e subito mi fermano per eccesso di velocità (dicono loro); dopo una trattativa all’ultimo sangue da 25 euro di multa riesco a dargliene 10, no ticket chiaramente.
Ormai è mezzanotte passata e il sonno prende il sopravvento, mi fermo per la seconda notte appena dopo Sofia fino al mattino seguente.

7/8/2005 Sofia - Istanbul (Km 480)
All’alba parto verso la dogana tra Bulgaria e Turchia, alle 11 del mattino sono già in dogana e stranamente non trovo coda, tiro un sospiro di sollievo e mi appresto a fare questi 2 km di dogana, mai visto una dogana così lunga.
Le procedure non sono lunghissime, ricordarsi comunque di acquistare in dogana il visto che costa 10 Euro, se non si sa dove acquistarlo ve lo indicheranno in dogana.
A mezzogiorno entro finalmente in terra Turca dove inizia subito l’autostrada verso Istanbul (5 Euro se pagata in Euro, 3 Euro se pagata in lire turche).
Sono le 14.30 di Domenica 7 Agosto 2005 e per la prima volta raggiungo Istanbul, è da qui che inizia il viaggio vero e proprio che mi condurrà fino ai confini con Armenia ed Iran.
Dopo aver superato l’immenso traffico della periferia raggiungo finalmente il centro, la zona di Sultanahmet e incomincio a cercare un’ostello sulla base degli indirizzi che avevo preso da internet; dopo aver camminato un pò trovo il primo ostello, il Sultan Hostel.
Arrivato alla reception chiedo il prezzo, 11 euro a notte va bene, tornando in macchina per prendere il passaporto mi ferma un tizio di nome Oscar che mi fa praticamente pubblicità sul suo ostello, mi dice il prezzo e cosa offre, il costo per una notte con colazione è di 15.50 euro, però avevo internet a disposizione tutto il giorno, la cassetta di sicurezza, il biliardo e in più potevo posteggiare la macchina proprio di fronte alla porta dell’ostello, quindi controllata 24 ore su 24 altrimenti mi sarebbe costato 10 Euro al giorno nel posteggio custodito; l’ostello si chiama Big Apple e si trova nella zona di Sultanahmet proprio a due passi dalla Moschea Blu e precisamente in Akbiyik Caddesi Nr. 12.
Qui in ostello mi hanno messo in camera con altri tre Italiani, Mattia, Morgan e Luca, i primi due di Vicenza e Luca di Firenze.
Dopo essermi ambientato all’ostello e all’aria Turca mi sono fatto una bella dormita fino alla mattina seguente.

8/8/2005
Il primo giorno ad Istanbul è dedicato interamente alla visita della città vecchia, la Moschea Blu, Santa Sofia ,il palazzo Topkapi (12 YTL), le vie del centro storico e il Gran Bazar, interessantissimo da visitare per la varietà di piccole botteghe (circa 2000) e per la possibilità di fare acquisti interessanti trattando il prezzo.
In serata mi sono fatto una mega passeggiata andata e ritorno nella zona di Taksim nella parte nuova di Istanbul dove si trovano molti ristoranti e locali per la sera.

9/0/2005
Oggi è la giornata dei traghetti, dalla zona vecchia di Istanbul si scende verso il porto di Eminonu Iskelesi e si prende il traghetto per Uskudar Iskelesi (1 YTL) che è nella zona Asiatica di Istanbul; dopo un piccolo giro veloce ho ripreso il traghetto per la parte nuova di Istanbul verso il porto di Kabatas Iskelesi (1 YTL), da qui ho fatto tutta una passeggiata verso la torre di Galata e il ponte di Galata che collega la parte nuova a quella vecchia.
Alla sera sono andato con i tre Italiani a mangiare in un ristorante Kurdo nella zona di Beyoglu e precisamente in Istiklal Caddesi, Kucukparmakkapi Sok. 46/A, un ristorantino a prezzi molto contenuti e un servizio Doc.
A proposito, non stupitevi se durante una passeggiata per Beyoglu si avvicina gente a proporvi serate in locali particolari; questi locali praticamente sono night club, vi convincono ad andarci e una volta lì caxxi vostri, incominciano a farvi bere in compagnia di belle ragazze e poi alla fine della serata vi portano un conto da capogiro.

10/8/2005 Istanbul - Kirikkale (Km 540)
Ora incomincia l’avventura verso la Turchia interna e il confine con l’Iran.
Da Istanbul prendo l’autostrada in direzione di Ankara (15 YTL circa), arrivato nella capitale Turca cerco di dirigermi verso il centro, ma non è un’impresa semplice.
Ankara è una città caotica, peggio di Istanbul, l’unica pensione che ho trovato era piena, forse avrei dovuto andare ancora più in centro, ma c’era troppo traffico e stavo gia sclerando, dalla disperazione cerco di uscire dalla città e dirigermi verso la Cappadocia.
Comunque durante il viaggio ho incontrato degli Italiani che avevano precedentemente visitato Ankara e mi hanno detto che oltre al mausoleo di Ataturk non c’era nient’altro di interessante.
Da Ankara prendo la strada 200 verso Samsun e Kirikkale dove trovo posto all’Hotel Kirikkale nel centro della città al prezzo di 15 YTL Euro che comunque non consiglio.
Il paese non è piccolo ma incomincia a far capire la vera Turchia nei paesi fuori dai giri turistici.

11/08/2005 Kirikkale - Goreme (Km 260)
Da Kirikkale prendo la strada 765 in direzione Kaiseri e Kirsehir, dopo il paese di Mucur si prende sulla destra la diramazione per Nigde e si arriva nel paese di Hacibektas.
Il paese è importante per la Moschea di Hacibektas (3 YTL) fondata da Hacibektas Veli, venerato da molte persone della zona e della Turchia.
Da qui si prosegue verso Nevsehir dove si trova la deviazione per entrare in Cappadocia.
A Nevsehir si gira a sinistra verso Urgup e a pochi chilometri sempre a sinistra per Goreme.
A Goreme che è il centro della Cappadocia si trova il museo all’aria aperta (Museum open air -12 YTL).
Questo museo all’aperto è formato da case scavate nella roccia, vi consiglio comunque di aggiungervi a qualche gruppo di Italiani con la guida come ho fatto io così c’è qualcuno che spiega le abitudini di vita all’interno delle case e a cosa servivano i vari particolari nel loro interno; comunque sulle strade della Cappadocia se ne troveranno tante di case scavate neroccia (chiaramente gratuite).
Gli altri centri da visitare in Cappadocia sono i seguenti:
Zelve: con case scavate nella roccia da visitare all’interno
Urgup, il paese
Ortahisar, il paese
Cavusin: Ase scavate nella roccia (5YTL)
Avanos: paese della porcellana
Durante la visita a Zelve ho incontrato quattro Italiani che mi hanno consigliato l’Hotel dove erano loro, oltre alle camere singole c’era la possibilità di dormire nel dormitorio con all’interno 8 materassi.
L’hotel si chiama Gumus Hotel e il prezzo con colazione per il dormitorio è di 10 YTL, la camera singola con colazione 30 YTL.
Questo lo consiglio vivamente anche per la comodità e la pulizia.
La maggior parte degli Hotel in Cappadocia sono scavati nella roccia e sono molto belli.
Per mangiare vi consiglio un ristorante vicino all’Hotel Gumus, si chiama Nazar Borek Gozleme in Muze Yolu Nr. 30, si mangiano specialità turche fatte in casa a prezzi molto bassi.

12/08/2005 Goreme - Malatya (Km 540)
Da Goreme si torna a Nevsehir e da qui si prende la strada 765 per Nigde verso le località di Kaimakli e Derinkuyu, i due paesi con le case scavate sotto terra.
Consiglio di andare solo in un paese che è Kaimakli, il primo che si incontra, anche perché è inutile visitarli entrambi visto che sono praticamente la stessa cosa.
Dal posteggio una strada in mezzo alle bancherelle di souvenir conduce verso l’entrata delle case sotterranee (10 YTL); all’entrata un tizio mi ha proposto di farmi da guida ma mi aveva chiesto 25 YTL, era un po’ esagerato, al mio rifiuto mi ha detto che se avrebbe trovato altre persone potevamo creare un piccolo gruppo, praticamente sono entrato con una famiglia di Israeliani, marito e moglie con tre figli piccoli, in questo caso la guida mi ha chiesto 10 YTL anziché 25, ora è più abbordabile, comunque la guida serve per sapere come vivevano dentro a queste case sotterranee.
Da qui ho proseguito verso Derinkuyu e ho girato a destra verso Yesilhisar e da li ho imboccato sulla sinistra la strada 805 verso Kaiseri, a Dortyol c’è la deviazione per Develi e da li la deviazione per il Passo dell’Erciyes a 2215 Mslm (Erciyes Gecidi).
Qui ho fatto dei piccoli acquisti come ricordo e ho mangiato in un baracchino carne alla griglia.
Dal passo sono sceso a Kayseri dove è interessante la visita del castello che io non ho fatto.
Da Kayseri ho proseguito in direzione di Malatya sulla strada 300 dove sono arrivato in serata.
L’Hotel che ho trovato si chiama Otel Pazarbasi situato in Koy ve Lice Garaji Sitmapinari.
Qui in Turchia le strade sono molto scorrevoli, si possono tranquillamente tenere i 100 km/h perché la maggior parte delle strade sono a due corsie per carreggiata e in alcune zone i paesi abitati distano anche 100/0150 Km l’uno dall’altro, inoltre è facile incontrare lavori per l’ampliamento delle strade che rallentano molto la circolazione, in tutto il viaggio avrò fatto circa 150 km su sterrato.

13/08/2005 Malatya - Erzurum (Km 434)
Ora siamo in Kurdistan, dopo il paese di Malata si entra in terra Kurda dove ogni 30/40 km si trovano posti di blocco di militari con tanto di mezzi anfibi e carri armati.
La giornata non ha avuto spunti interessanti dal punto di vista turistico, ma è stato un giorno interamente dedicato all’avvicinamento ai confini più estremi della Turchia.
Da Malata si prende la strada 300 verso Elazig (da qui per chi volesse può prendere la strada verso Tunceli per poi entrare nel Milli Parki), da Elazig continuo sulla strada 300 verso Bingol, incominciano i posti di blocco e le strade sterrate (che palle), i lavori sono disorganizzati, non fanno piccoli tratti per volta, ma tratti anche di 10/15 km alla volta provocando più disagio per gli automobilisti.
Da Bingol sempre sulla strada 300 si prosegue verso Erzurum dove arrivo in serata.
Il paesaggio cambia molto velocemente, siamo sull’altopiano Turco e l’altezza varia dai 1500 metri ai 2200 metri circa, il paesaggio è maggiormente arido con poca vegetazione ma ogni tanto si trovano delle piccole oasi versi piene di alberi.
La notte la passo all’Otel Dede in Cumhuriyet Caddesi Nr. 8, praticamente sulla strada principale di Erzurum.
Il paese nel pieno centro del Kurdistan è molto bello e giovanile, molti negozi e molti locali, inoltre è il paese principale del Kurdistan a 1930 metri d’altezza.
Durante questo spostamento ho trovato un casino di lavori in corso con gli eventuali disagi delle strade sterrate

14/8/2005
Da Erzurum ho preso la strada 100 verso Kars e da li la strada che porta verso Ani, un sito storico. Ani è un villaggio ormai distrutto e disabitato che si trova al confine con l’Armenia, infatti c’è soltanto un fiume che delimita il confine tra Armenia e Turchia.
E’ possibile visitarlo a pagamento (5 YTL), ma secondo me non offre un gran che e penso che non ne valga la pena fare tutta quella strada per di più a curve e stretta, però se si è in zona sarebbe un peccato non andarci.
Qui ho incontrato quattro Italiani in macchina, sono arrivati ad Ankara in aereo e poi hanno noleggiato una macchina in loco.
Ritornato a Kars mi dirigo verso Igdir sulla strada 070 per andare ai piedi del Monte Ararat, il monte dove si dice si sia depositata l’arca di Noè.
Durante il tragitto incontro un’Ulysse con targa Italiana e chiaramente mi fermo a parlare un po’.
Arrivo in serata nel paese di Igdir dove trovo da dornire in un piccolo hotel a 10 Euro, durante la passeggiata serale del paese incontro gli stessi Italiani dell’Ulysse che ho incontrato durante il tragitto e ci facciamo un giro per il centro.

15/8/2005 Igdir - Tatvan (Km 470)
Da Igdir mi dirigo verso Dogubayazit sulla strada 070 lasciandomi alla sinistra il monte Ararat, da Dogubayazit si segue l’indicazione per Ishak Pasa Sarai e a circa 15 chilometri si arriva al caravanserraglio.
Qui ho incontrato un bambino che voleva vendermi delle collanine, mi ha anche presentato il suo asino, molto simpatico e cordiale, dopo la visita del palazzo mi sono fermato a parlare con lui e gli ho comprato due collanine come ricordo.
Ritornato a Dogubayazit sulla strada 100 mi dirigo verso il confine Iraniano.
Arrivati a 500 metri dal confine mi sono fermato, anche perché non avendo il visto era inutile proseguire, a circa un chilometro dalla dogana si trova un mega posto di blocco dove controllano documenti e bagagli, dopo tutti i posti di blocco che si incontrano fino a qui si può capire la tensione che c’è ancora nella zona Kurda.
Dopo qualche foto ricordo torno indietro e imbocco la strada 975 verso Van e il lago omonimo; a Van vado a visitare il castello che comunque non offre un gran che ma non è male una breve sosta nel parco sottostante dove ci si può anche rifocillare; proseguo per il lungo lago sulla strada 300 verso Tatvan incontrando vari cantieri per l’allargamento della strada, arrivato a Tatvan mi fermo per la notte.

16/8/2005 Tatvan - Siverek (Km 315)
Oggi la tappa è brevissima, da Tatvan prendo la strada 965 verso Silvan e Batman (e non è uno scherzo) e poi la deviazione per Silvan sulla strada 360, a circa 100 km trovo il paese di Diyarbakir famoso per le mura nere.
Da li proseguo fino a Siverek dove ho trovato da dormire in un’albergo con aria condizionata in tutte le camere e nella reception, al costo di 10 Euro colazione esclusa.
In questo paese si respira aria Araba, una piccola medina tra i vicoli del centro e molta gente con il turbante in testa danno l’impressine di essere in Arabia Saudita.
Ho mangiato in un piccolo ristorante dove ho fatto amicizia con il proprietario e ho cercato di scambiare due chiacchiere (in Turco), cosa molto complicata, neanche a gesti riuscivo a capirli, però quello che ho capito molto bene è che adoravano il Berlusca (i pazzi sono ovunque).

17/8/2005 Siverek - Kahramanmaras (Km 495)
Da Siverek prendo la strada per il Firat Iskelesi dove prendo il traghetto per Hutkoi.
Allora, esaminiamo molto bene la situazione, arrivato in questo piccolo imbarcadero aspetto il traghetto; fanno salire per primi i camion, poi i pulmini di linea per il trasporto di persone e per ultimo le macchine, però per me non c’è più posto; aspetto il traghetto successivo, invece non finisce qui, il tizio ha cercato in tutti i modo di farmi salire sul ponte che si alza prima della partenza, dopo un tira e molla mi convince, ho fatto 20 minuti di angoscia con la ruota della macchina a un metro dall’acqua, sperando che non si rompesse la corda, del resto quello non era un traghetto, era una barcarola per profughi.
Dopo essere sbarcato il capitano della barcarola mi ha invitato a bere un the.
Dopo mezzora di relax proseguo verso Kahta e Adiyaman dove ad un certo punto sulla destra si trova la deviazione per il Nemrut Dagi.
Si prosegue su una strada di montagna stretta e a curve fino al casello dove si paga il pedaggio d’entrata, da qui mancano ancora 8 km, ma sono 8 km di inferno, la strada e più che dissestata e non c’è verso di mettere la terza, prima e seconda (dove la si riesce a mettere).
Finalmente arrivo alla meta, ancora venti minuti di cammino e finalmente sono arrivato a destinazione.
Una corda delimita il sito storico, sono statue scolpite dagli Ittiti circa 3000 anni fa.
Scendo dal Nemrut Dagi e ritorno sulla strada principale verso Adiyaman e Gaziantep, prima di arrivare a Gaziantep tento una deviazione verso il confine con la Syria ma la strada dissestata mi fa cambiare idea e rotta, girata la macchina mi dirigo verso Gaziantep una città divisa a metà dalla strada principale, da una parte la città vecchia e dall’altra quella nuova.
Proseguo verso Kahramanmaras dove mi fermo a dormire in macchina visto l’orario tardivo.

18/8/2005 Kahramanmaras - Goreme (Km 442)
Alla mattina appena sveglio mi trovo praticamente in mezzo ad un posto di blocco, proseguo per la strada 825 verso Goksun, a Yalakkoi devio per Kozan e dopo 40 Km verso Develi per raggiungere nuovamente la Cappadocia dove mi fermo ancora all’hotel Gumus di Goreme.

19/8/2005
La mattina presto parto per Ankara, ora il mio viaggio si può definire concluso per metà, infatti il ritorno è tragicissimo.
Arrivo ad Ankara alle 11 della mattina, da li in autostrada ci metto 4 ore e mezzo per raggiungere Istanbul, alle 15.30 sono ad Istanbul, continuo verso la dogana Bulgara dove arrivo intorno alle 20 senza neanche una sosta.
In tre ore e mezza faccio dogana e alle 23.30 sono in Bulgaria, guido ininterrottamente per tutta la notte e alle 6 del mattino di Sabato 20/8/2005 arrivo alla dogana Bulgaro-Serba.
Altre tre ore di coda e alle 9 del mattino sono in Serbia, proseguo verso Nis dove imbocco l’autostrada per Belgrado.
Finalmente alle 12.30 faccio la prima sosta, una mangiata enorme e via di nuovo verso Belgrado e il confine con la Croazia.
Sono gia le 16 del pomeriggio quando arrivo al casello dell’autostrada Serba, 1 Km di coda, via verso l’uscita prima della coda e con strade secondarie in 45 minuti arrivo in una piccola dogana Croata.
Un’ora e sono in Croazia, penso a quanta gente c’era al casello, quanta ce ne sarà stata alla dogana e quanta ne avrò incontrata alla dogana tra Croazia e Slovenia, la decisione è quella di dirigermi verso l’Ungheria passando per il paese di Vukovar in Croazia, il paese più colpito dalla guerra dei Balcani, entrato in Ungheria mi fermo per dormire in macchina.
La mattina seguente Domenica 21/8/2005 appena sveglio prendo la strada per Graz in Austria e proseguire per Spittal e San Candito in Italia, a Bressanone prendo l’autostrada per Verona e poi Milano dove arrivo alle 20 di sera.
Il viaggio di ritorno in totale è durato quasi tre giorni e per la precisione 62 ore.

Ora posso tirare le conclusioni.
Durata del viaggio: 17 Giorni
Chilometri percorsi: 9.100
Spesa totale: 1.050 Euro (Di cui 530 di gasolio)
Costo gasolio in Euro:
Slovenia: 0.93
Croazia: 1.13
Serbia: 0.80
Bulgaria: 0.88 (0.63 in zona franca tra Bulgaria e Turchia)

2 commenti in “Avventura in Turchia
  1. Avatar commento
    anna
    10/05/2007 15:16

    anche se non ci sono ancora stata dico che è bellissima e chi dice KE è brutta è UN PAZZO

  2. Avatar commento
    Paolo
    28/04/2007 16:15

    Complimenti al viaggiatore,ottimo itinerario,mi piace il fatto dell'avventura così come viene.

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