L'isola del sole e del vento, scavata nel tufo

Immergersi nelle acque di Ventotene, anche d’inverno…

Scoprire Ventotene d'inverno, è come fare un tuffo nel passato nel cuore delle più genuine tradizioni del Mediterraneo.
L'isola dell'arcipelago Pontino sorge dal mare scolpita nel tufo, insolitamente malinconica per il suo colore scuro, ma rallegrata dalle acque azzurre e cristalline del Tirreno centrale.
Il suo nome non è casuale, nel dialetto campano dei pescatori e degli agricoltori che la abitano, vuol dire "vento tiene" cioè battuta dal vento.

Le 20 miglia che la separano dalla terra ferma, la privano in buona parte dei ridossi dell'Appennino e la espongono in certe condizioni meteorologiche particolari a forti venti di grecale e tramontana, ma ciò non sia d'inganno, siamo pur sempre al centro del Mediterraneo nel dominio del sole e degli inverni miti!
Per questo ed altri motivi i Romani l'abitarono in passato, lasciando come sempre tracce imponenti della loro presenza.
Il porto antico, ancora oggi il preferito dai pescatori, è interamente scavato nel tufo e rappresenta un fulgido esempio di ingegneria romanica. All'esterno del molo di destra, possiamo ammirare ancora intatte le vasche murenarie a testimonianza di come il popolo dell'Urbe sapesse trarre dal mare i bocconi più ghiotti e di come fosse esperto nelle tecniche di pescicoltura.
Ventotene consente di effettuare attività subacquea amatoriale in Mediterraneo anche nel periodo invernale, per il suo clima mite e per l'ottima organizzazione del Diving di Corrado e Salvatore che mette a disposizione degli appassionati barche confortevoli e locali riscaldati per indossare e togliersi la muta.
Gli Sconcigli sono due scogli affioranti che offrono un buon ridosso alla brezza di grecale.
Una volta in acqua l'azzurro ci avvolge e cancella in un attimo la stanchezza del viaggio.
I paesaggio sottomarino è vario: il colpo d'occhio è grandioso, i particolari ancora più entusiasmanti.
Ogni roccia è una tavolozza colorata, dove l'arancio degli Astroides, si mescola ai colori pastello di molte spugne incrostanti. A saper cercare nell'universo dell'infinitesimale si possono scoprire molteplici forme di vita fra cui i nudibranco sono l'aspetto più spettacolare.
Le grotte, numerose, creano suggestivi tagli di luce, una vera manna per gli appassionati di fotografia subacquea. La profondità mai eccessiva e la limpidezza dell'acqua permettono delle ottime riprese anche nella stagione invernale.
Abbiamo scelto Cala Nave per effettuare un'immersione notturna. Siamo sul versante Sud Orientale di Ventotene in prossimità della "spiaggia" per eccellenza. in questa stagione nelle prime ore della notte, siamo soli con il mare e possiamo godere di un rapporto intimo e completo con la natura circostante.
Il plancton, nel vortice delle pinne, si accende di una fosforescenza fiabesca, mentre l'acqua, tagliata dalle torce, si colora di smeraldo.
Sorprendiamo una musdela nel sonno. Ci viene incontro attratta dalle nostre luci, poi pigramente torna a nascondersi nella sua tana.
E' il primo dei nostri tanti incontri, mentre circumnavighiamo il grosso scoglio affiorante al centro della cala. La profondità è decisamente modesta, 10 metri circa, ottima per un'immersione notturna eseguita in sicurezza. La zona è ricca di murene, ed in questo periodo è significativa anche la presenza di pesce bianco che si lascia avvicinare abbagliato dai fari.
L'isola di S.Stefano, imponente come un macigno ciclopico gettato nel mare, dista da Ventotene soltanto un miglio.
Sede di un celebre penitenziario ormai abbandonato, la piccola isola è tipica per la sua forma circolare ed offre buoni ridossi da tutti i venti e pareti ricche e strapiombanti.
Sott'acqua è il regno del coralligeno mediterraneo, uno degli ambienti più belli che si possono ammirare in tutti i mari del mondo.
Le pareti sono ricche di gorgonie e spugne che nascondono profonde fessure abitate da saraghi e corvine. D'estate questo è l'habitat giusto per incontrare sua maestà la cernia soprattutto sotto i grossi massi del fondo al confine della Poseidonia.
Tutti i fondali dell'isola e quelli di S.Stefano sono inoltre ricchi di reperti archeologici soprattutto di epoca Romana. Il museo comunale conserva numerosi tesori del passato, e le acque dell'isola sicuramente molti altri ancora.
Cercare è lecito, ma nascondere quello che si può trovare è un grave reato, meglio coprirsi...di gloria e fare le opportune segnalazioni alle autorità dell'isola.
Buon Viaggio.....

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