Cavalese: si processano le streghe!

Ogni anno, a inizio di gennaio, si rievoca un capitolo oscuro della storia trentina

LA MANIFESTAZIONE
Chiunque si trovi in Val di Fiemme durante il periodo natalizio non può assolutamente perdere uno degli appuntamenti più attesi dell'inverno: il processo alle Streghe.
Si tratta di una suggestiva rappresentazione storica di uno sconcertante episodio avvenuto a Cavalese all’inizio del 500, riproposto da un apposito comitato per le rievocazioni, che mette in scena ogni anno un tragico processo contro alcune sventurate accusate di stregoneria.
L'episodio viene ripercorso nel minimo dettaglio, con costumi e dialoghi tipici di quel tempo, decine di figuranti che assistono all'uscita delle "streghe" dalle carceri, all'interrogatorio e infine alla sentenza di morte sul rogo.
La rievocazione segue scrupolosamente gli annali dell'epoca e ripropone l'avvenimento con grande fedeltà.
Proprio il processo rappresenta il fulcro dominante della rievocazione, inscenata a Cavalese all'inizio di gennaio. Una serie di botta e risposta tra giudici e streghe porta alla condanna definitiva delle sventurate, attraverso la classica votazione di tradizione fiemmese, con l'introduzione di biglie nell'incavo del Banco de la Reson, il tribunale della Magnifica Comunità di Fiemme. L'episodio rispecchia il clima di paura e superstizione caratteristico dei tempi (bisognerà attendere fino alla Controriforma per superare i tragici processi alle streghe) ed offre un'interessante opportunità di scoprire uno dei capitoli più oscuri della storia di questa vallata.

RIFERIMENTI STORICI
L'antefatto è rappresentato da una serie di calamità naturali, incendi e alluvioni che colpirono la valle all'inizio del '500 e portarono i residenti a credere di essere vittime di un maleficio: la superstizione dominante del tempo fece il resto e portò ad identificare, praticamente in ogni villaggio, delle responsabili delle catastrofi, che vennero accusate di stregoneria e incarcerate.
Un gruppo di queste sventurate fu sottoposto a torture e sevizie fino a quando confessarono le loro colpe. Le "streghe" che non morirono per le torture furono processate e condannate al rogo, sentenza che fu comminata al Doss del Rizzol nel 1505.
Sotto il principe vescovo di Trento Udalrico Lichtenstein (1493-1505), mentre era capitano della valle di Fiemme il barone Vigilio Firmian (dal 1473 al 1506, anno della sua morte) e suo vicario, cioè giudice, l’engadinese Domenico Zen (morto nel 1516), in almeno quattro momenti diversi vennero imprigionate parecchie persone.
Esse furono accusate di eresia, abiura della fede cattolica, veneficio, omicidio, danni alle persone, al bestiame e ai raccolti, infanticidio, cannibalismo, rapporti sessuali col demonio. Quasi tutte furono ripetutamente sottoposte a tortura secondo le tragiche usanze del tempo.
I processi vennero condotti dal vicario assistito dal consiglio dei giurati di Fiemme al completo, composto dallo scario, da quattro giurati di banco (due di Cavalese e due di Tesero) e da dieci giurati di consiglio (due di Cavalese, due di Tesero, due di Moena, uno ciascuno per Trodena, Carano, Daiano, Predazzo). Scario dell’anno 1504/05 era Simoneto fu Zaneto di Predazzo e dell’anno 1505/06 Bartolomeo de Brenzo di Carano, parente della strega Caterina.
I verbali vennero scritti del notaio del tribunale di Fiemme, il bavarese Silvestro Leittner di Schlierssee (presente in valle almeno dal 1502, morto nel 1527), e gli interrogatori si svolsero nel palazzo vescovile, oggi sede della Magnifica Comunità.
Ma i pubblici processi veri e propri ebbero luogo, come di consueto, a Cavalese nella piazza antistante il palazzo, cioè al banco de la resón.
Le sentenze vennero comminate dopo aver sentito il parere di un noto giureconsulto, l’avvocato Pietro Alessandrini di Trento.

NOTIZIE PRATICHE
La manifestazione si svolge il 5 gennaio 2009 alle ore: 21.00 al Parco della Pieve di Cavalese.
Cavalese si raggiunge sia da sud che da nord tramite la Statale 12 del Brennero e l'autostrada A22 (uscita Egna/Ora) proseguendo poi per la strada statale SS 48 delle Dolomiti direzione Cavalese oppure seguendo la SS 612 della Val di Cembra o arrivando dalla SS 50 Passo Rolle San Martino di Castrozza.
Con i mezzi pubblici: Cavalese è ben collegata con i pullman alla stazione FS di Trento o a quella di Egna/Ora.

Si ringrazia:
http://www.valdifiemme.it
http://www.visitfiemme.it
La foto è di Alberto Campanile da http://www.visitfiemme.it

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