“Sol y playa”: Cuba è anche altro

Un lodevole progetto per preservare un ambiente unico

Contributo di Annamaria Giordano
da "La nuova ecologia"

A partire dal 1991 Legambiente ha mandato migliaia di volontari italiani nei campi internazionali all’estero e altre migliaia sono stati quelli stranieri provenienti dall’estero per partecipare ai campi in Italia.
Dal 2002 è nata una nuova tipologia, quella dei campi di volontariato all’estero che, a differenza degli altri, sono gestiti direttamente da Legambiente: i volontari possono così scoprire un modo di fare cooperazione intervenendo su progetti concreti, inseriti in iniziative a carattere pluriennale, e partecipando a lavori di cui vedranno la conclusione.
Due di questi si svolgono a Cuba e rientra in “Habana Ecopolis”, un ampio progetto di collaborazione promosso da un consorzio formato da Legambiente, COSPE, Terra Nuova, CRIC e LAPEI-Università di Firenze, cofinanziato dal Ministero degli Affari Esteri e vari Enti Locali italiani.
Il Progetto Habana Ecopolis opera in cinque Municipi della città di La Habana attraverso interventi di riqualificazione nei quali si considera fondamentale lavorare tramite un approccio integrato tra la componente sociale, ambientale, culturale ed economica per la realizzazione di una città ecologica e solidale.
Il progetto si basa molto sulla collaborazione e l’interscambio di esperienze fra associazioni e istituzioni italiane e cubane, un modo di interagire di grande rilievo.

1. PARCO NATURAL DEL RINCON DE GUANABO
L’attività del campo di svolge nel Parco Natural del Rincon de Guanabo, nel Municipio di Habana del Este, circa 25 km. dal centro della capitale.
Questo luogo mantiene ancora caratteristiche naturali di estrema bellezza come la barriera corallina, l’ambiente dunale, il mangrovieto e rappresenta l’ultimo lembo intatto dell’ecosistema costiero dell’Avana, in un’area caratterizzata da un intenso e accelerato sviluppo del cosiddetto turismo di “sol y playa”.
La creazione di questo Parco nel 2000 è il risultato dell’impegno e di una lunga battaglia condotta dalle associazioni ambientaliste e dalle istituzioni locali. Il Parco Natural del Rincon de Guanabo costituisce anche il primo tassello di un vasto sistema integrato di sette aree protette (Programma Sibarimar) che, una volta istituito, avrà una copertura complessiva di 97 kmq.
E’ importante sottolineare che il Rincon de Guanabo rappresenta a Cuba la prima esperienza di gestione decentrata e partecipata di un’area protetta, grazie ai fondamentali contributi di un’istituzione locale, Il Museo Municipal di Habana del Este, e alla collaborazione del circolo Pro Naturaleza, la principale associazione ambientalista cubana.
L’obiettivo generale del progetto è quello di contribuire alla tutela del patrimonio ambientale, considerato come sintesi di natura e cultura, e alla sua valorizzazione come fattore di identità e di sviluppo per le comunità locali, promuovendo il territorio del Parco Natural del Rincon de Guanabo come meta di turismo alternativo ed ecologico e quindi come occasione di sviluppo per nuove forme di economia locale.
In particolare, con il campo di volontariato si collabora alla realizzazione del sentiero interpretativo e delle strutture del Centro Visite che, una volta terminati, faciliteranno la fruizione turistica del Parco attraverso idonee attrezzature.
Il campo costituisce inoltre un’importante opportunità di interscambio di esperienze tra volontari italiani e cubani impegnati nelle attività di associazione ambientalista. I volontari lavorano quindi in uno stretto rapporto di collaborazione con i rappresentanti dell’associazione cubana Pro Naturaleza e del gruppo di gestione del Parco, insieme ai ragazzi delle scuole e alla comunità locale, per una serie di obiettivi: l’apertura e il mantenimento del sentiero interpretativo, la ristrutturazione del centro tecnico e l’organizzazione del Centro Visite.
Nel corso del campo di volontariato, per i partecipanti c’è il tempo per visite a La Habana, occasione per entrare in contatto con la gente e le complesse problematiche della realtà locale, ma anche per conoscere le altre attività in svolgimento nel progetto Habana Ecopolis e visitare le varie aree protette appartenenti al sistema Sibarimar.
Tutto questo, per un appuntamento annuale che è ormai una piacevole consuetudine per conoscere una faccia di Cuba meno nota ma di certo più autentica.

2. BARACOA, PARADISO NATURALISTICO
Il pullman granturismo dell'azienda Viazul parte all'alba da Santiago e impiega più o meno cinque ore per arrivare a Baracoa. Questi mezzi nuovi di zecca con aria condizionata "a palla" si pagano in dollari e trasportano solo pochi turisti provenienti da ogni angolo del pianeta. Con noi ci sono Svizzeri, Irlandesi, Giapponesi. Lungo la strada si apprezza in tutta la sua magnificenza Cuba "la isla mas linda".
Si fa una sosta a Guantanamo, capoluogo della provincia dove si trova Baracoa, e la mente corre subito alla base americana, impenetrabile cittadella autonoma che ospita 7000 tra militari e familiari e che dietro il filo spinato nasconde campi da golf e luoghi di culto, piste di atterraggio e supermercati.
A fare la nostra fortuna di viaggiatori sono due americani Sally e Joe McIntire, tra i pochi civili con regolare permesso di circolazione sull'isola, che ci fanno da guida d'eccezione. Sally e Joe vengono da San Augustìn, Florida, la città più antica degli Stati Uniti, e sono iscritti a una singolare associazione di gemellaggio con Baracoa, la città più antica di Cuba. Sono loro a condurci attraverso una Cuba diversa da quella dei depliants.
Si percorre un tratto della costa caraibica con mare blu e terrazze aride e brulle con colonie di cactus, poi si sale attraversio l'autostrada della Farola fino a 686 metri, all'Alto de Cotilla, da cui si può lanciare unoo sguardo sui formidabili 60 chilometri che separano le due coste di Cuba, fino a scendere sulla costa atlantica, immersa in una vegetazione lussureggiante. Intanto per strada si può acquistare dai contadini, che sanno del nostro arrivo, una delle prelibatezze di Baracoa: il cucurucho, un dolce di cocco tritato e guava mischiati a miele, in un cono fatto di foglie di palma reale, l'albero nazionale di Cuba, che raggiunge i 40 metri di altezza e che abbonda in quel paradiso naturalistico che è Baracoa. Perché questa città che incontriamo all'estremità orientale di Cuba, ai piedi dell'imponente Yunque, un una splendida baia naturale, non è solo un'indescrivibile "fiesta", come dice lo scrittore cubano Lezama Lima, ma anche una sicura e ricca meta per chi vuole scoprire un'area incontaminata.
Qui si trovano 928 specie di piante autoctone, il 30% dell'intero patrimonio floristico dell'isola, e 366 sono presenti esclusivamente su questo territorio, con una densità di specie tra le maggiori del mondo. Il tasso di umidità altissimo e la quantità di pioggia fanno crescere di tutto, compresi caffè e cacao. Una delle storiche e gloriose fabbriche di Baracoa, infatti, è proprio quella in cui si produce la sua famosa cioccolata.
Baracoa è anche un rifugio per tre delle specie animali più minacciate a Cuba: il carpintero real, un picchio, l'almiqui, un mammifero insettivoro, e il gavalan caguarero, un falco. Ospita inoltre il più piccolo esemplare di anfibio del mondo, una rana (Eleutherodactylus Iberia) che misura 9,8 millimetri, e la lumaca più bella e colorata del mondo, la Polymita Picta.
Anche le spiagge sono da sogno. Come la Playa de Duaba, 6 km a nord-ovest di Baracoa. Qui sbarcò il generale Antonio Maceo, il grande eroe della guerra di liberazione dagli Spagnoli nel 1895. E qui si trova il Tibaracon, una striscia di terra di 20 metri che separa le acque del Rio Duaba dall'oceano, formando una sorta di garnde piscina. Playa Maguana, invece, si trova a una ventina di chilometri a nord ed è una spiaggia di sabbia dorata con le palme che lambiscono l'acqua, tra le più famose dell'isola, con due chilometri di barriera corallina che corre parallela alla riva a una distanza di 500 metri.
Altre bellezze non si trovano in nessun depliant turistico. La Bahia de Miel alla foce del Rio Miel, per esempio, che offre le acque più calde e tranquille di Cuba. Secondo una leggenda, chi ci si bagna si sposa con un baracoense e resta per sempre a Baracoa. Insieme al Rio Miel e al Rio Duaba, un altro fiume segna la città e l'isola, il Rio Toa. E' il più grande di Cuba, profondo e con tante cascate, che si può navigare con un cayuca, una canoa capace di insinuarsi agilmente tra i canyons che si aprono tra i giganteschi alberi della giungla cubana.
Il Toa e il Duaba scorrono lungo i fianchi di una montagna che è un vero monumento nazionale: El Yunque. L'incudine, questo significa, è il simbolo della città più antica di Cuba e la sua sagoma inconfondibile è sicuramente quella che Colombo avvistò giungendo per la prima volta sull'isola. El Yunque ha una sommità piatta come una tavola di 1300 metri per 500 a 575 di altezza e sovrasta la baia e la città in un panorama che sembra uscito da un dipinto. E' al centro del più grande parco nazionale di Cuba e ancora non si conoscono tutti i tipi di piante che vi crescono. Decine di tipi di orchidee selvatiche fanno da set a vari tipi di uccelli che solo qui volano e cantano.
A Baracoa, Sally e Joe hanno una piccola rete di interlocutori istituzionali. E così il giro del Parco Nazionale del Yunque lo facciamo con il suo direttore Raùl Matos Romero, la visita al Museo col fondatore Roberto Orduñez, per le strade giriamo con lo scrittore Miguel Angel Castro, alla Casa della Cultura incontriamo i pittori più prolifici dell'estrema costa orientale cubana.
Davvero un'altra Cuba. E un'altra Baracoa.

Un commento in ““Sol y playa”: Cuba è anche altro
  1. Avatar commento
    Piero
    02/04/2005 17:04

    Ho letto con piacere il resoconto del tuo viaggio. A baracoa mi fermai 2 giorni 2 anni fa. questa estate vorrei ritornarci per fermarmi 2/3 settimane. Puoi darmi dei consigli per spendere il giusto? Grazie. Ciao Piero

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