Magie di Costa Rica e Panama

Corcovado e San Blas, splendori del Centroamerica

La nebbia avvolge ogni cosa, nasconde il mondo e ti rende libero.
E’ stato questo verso che circa due anni fa mi ha fatto decidere che dovevo assolutamente cambiare la mia auto. Non vorrei spiegare i pindarici voli che collegano la nebbia al cambio della macchina perché me ne vergogno e dubito che ci possiate arrivare da soli, ma non è questo il punto. Il punto è che negli ultimi due anni mi sono imposto di risparmiare per sostituire la Punto che ormai mi accompagna da 14 anni. Non per sfizio ma per reale necessità. Ma Galeotto fu il Buddha ed i suoi insegnamenti che, nell’estate del 2006, mi ha convinto che importanti non sono i beni terreni ma la gioia interiore, ed in ossequio a questi ho deciso di non cambiare la macchina e spendacciare i risparmi in viaggi.
Il primo 4 settimane in Venezuela nell’agosto 2006, il secondo un mese in Messico, Guatemala e Belize nell’estate del 2007, ed il terzo nel gennaio del 2008, sempre 30 giorni in Costa Rica e Panama. Scriverò di quest’ultimo per la parte che riguarda il Parco Nazionale del Corcovado, nel sud del Costa Rica e delle Isole San Blas per quanto riguarda Panama tralasciando il resto. Due zone sulle quali ho trovato poco materiale per potermi organizzare e che spero la mia esperienza sia di aiuto a qualcuno.

Come spostarsi

Il volo Alitalia/American Airline acquistato tramite un’agenzia on-line l’ho pagato 714 euro, partenza 12 gennaio ritorno 8 febbraio, Milano/San Josè e ritorno.

Da non perdere

PARCO NAZIONALE CORCOVADO
Le entrate nel parco del Corcovado sono contingentate e necessitano di prenotazione, con un anticipo non superiore a 30 giorni dall’entrata, presso il SINAC (Sistema Nacional de Area de Conservacion) di Puerto Jimenez all’attenzione di Jessica Mata Miranda o del Sig. Hernandez, tel 00506-735-5580 - 00506-735-5036, mail PNCorcovado@gmail.com. Al SINAC bisogna fornire un dettagliato itinerario di viaggio, cadenzato giorno per giorno, dei posti dove si desidera pernottare, se si campeggia, se si richiede di dormire in una stazione dei Ranger o se si vuole pasteggiare. Le stazioni dei Ranger nel parco sono 4, San Pedrillo, La Sirena, La Leona e Los Patos e non in tutte è possibile prenotare il posto letto o i pasti, ma in tutte è permesso il campeggio. Los Patos non offre servizi, a La Sirena è invece possibile sia dormire in camerata che pasteggiare, ma solo su prenotazione al SINAC. Nelle stazioni dei Ranger non si possono acquistare acqua o viveri e devono dunque essere portate da fuori.
Ricordando che non in tutte le stazioni ci sono certi servizi, elenco alcuni prezzi: 8 dollari al giorno per il periodo di permanenza a persona, 4 dollari al giorno per il posto tenda; 10 dollari al giorno per il posto letto in camerata, 12 dollari al giorno per i pasti, il tutto da pagare appena si arriva alla prima stazione scelta.
Le 4 stazioni sono collegate da sentieri nella foresta che ovviamente devono essere percorsi a piedi. Elenco alcune distanze: San Perdillo - La Sirena 25 chilometri (è aperto solo in inverno causa pioggia ed è transitabile solo facendo i calcoli di bassa marea, i fiumi da guadare sono profondi e i coccodrilli non facilitano le cose); La Sirena - La Leona 16 chilometri (è il più agevole);e La Sirena - Los Patos 17 chilometri (bisogna guadare tre piccoli fiumi, è pianeggiante per 12 chilometri ma gli ultimi 5 sono in collina).
E’ necessario portarsi acqua perché è molto caldo e consigliano bussola e coltello per ogni evenienza. Le camminate tra le varie stazioni non sono da prendersi alla leggera, sono lunghe e devono farsi con tenda e viveri in spalla, sperando che non piova, il che complicherebbe di non poco la cosa. I sentieri sono ben calpestati e si possono fare con calzoni corti ma consiglierei scarponcini da trekking alti sulla caviglia perché oltre che proteggere meglio dai serpenti (ce ne sono molti di velenosi anche se noi non ne abbiamo incontrati), aiutano a proteggersi dalle slogature, cosa facile su terreni sconnessi.
Vorrei ricordare che una volta nella foresta si è soli e senza possibilità di contattare alcuno, l’unica tutela viene dal Ranger della stazione di partenza che comunica la partenza al Ranger della stazione di arrivo, ma visto i Ranger io non ci farei molto affidamento (credo sia, principalmente, un modo per avere una statistica dei dispersi o degli sbranati dai coccodrilli).

ISOLE SAN BLAS
Le San Blas sono un’arcipelago in territorio panamense gestito giuridicamente dall’etnia che lo abita da millenni, i Kuna. Se è poco frequentato e cementato il merito va proprio ai limiti che impongono i Kuna al governo di Panama.
Sono circa 350 isole di cui pochissime abitate stabilmente ed altrettante poche adibite allo spiattellamento sotto il sole dei turisti. Le più turistiche sono un gruppo di isole vicino a El Porvenir, isola grande ed abitata dai Kuna situata all’estremo nord dell’arcipelago. Le meno visitate sono il gruppo di isole servite dall’aeroporto di Rio Sidra. Più si scende a sud, in direzione Colombia, più sono vergini di turisti e belle.
Ci si arriva in barca dalla costa, la quale si raggiunge in aereo con le compagnie Aeroperlas e Air Panama da Panama City. Il costo del biglietto è 96 dollari americani andata e ritorno. Non è facile poter prenotare dall’Italia perché le agenzie a Panama vendono soprattutto soggiorni in zona El Porvenir, la parte meno interessante. Dopo lunghe ricerche sono riuscito in un sito americano a trovare il numero di cellulare di un certo sig. Milsiades, tel. 00507 663 56737, che gestisce un gruppo di isole tra le quali Isla Kuanidup, Isla Robinson e Isla del Perro.
Le isole sono piccole, mezzo campo di calcio, e le abitazioni sono in bambù e foglie di palma, spartanissime, all’interno c’è solo il letto matrimoniale e niente altro. I pranzi sono cucinati e serviti dagli stessi Kuna, riso e pesce sono gli ingredienti principali.
Ogni isola è circondata dalla barriera corallina, facile lo snorkeling. Ogni giorno si viene accompagnati, se si vuole, su un’isola diversa, la cosa è facilmente concordabile con le persone del posto, tutto compreso nel prezzo. Il costo per quanto riguarda Kuanidup è di 65 dollari al giorno tutto compreso, avendo fatto 4 giorni ci è stato fatto un prezzo di 60 dollari americani. Per soggiorni più lunghi si arriva tranquillamente a 50. Isla Robinson è venduta a 17 dollari al giorno ma solo il pernottamento, i viveri devono essere portati dal continente. Non c’è acqua calda e quella fredda è da usare con parsimonia. Non c’è niente da fare se non leggere e prendere il sole.
Sul sito www.mondovela.it (tel.02 4819071) si possono acquistare settimane in catamarano per 4/6 persone al costo di 130/140 euro al giorno a persona, skipper e pasti compresi.

IL NOSTRO ITINERARIO
13 gennaio 2008 - Dopo due giorni a San Josè per ritardo dei bagagli, io ed Eliana partiamo con un autobus della compagnia Tracopa diretti a Palmar Norte (6 ore e 8 dollari).
Arrivati a Palmar norte alla sera in taxi in 20 minuti e 15 dollari ci facciamo portare a Sierpe, passando i paesi di Palmar Sur, Finca 3 e Finca 611, dove pernottiamo alla Cabinas Margarita per 20 dollari la camera. La sera ceniamo al Las Vegas, il locale da dove via fiume si raggiunge Bahia Drake per 15 dollari a persona. Ci sono barche collettive che alle 10,30/11,00 partono dal porto ma facile è trovare una lancia taxi che ti accompagna alzando notevolmente il prezzo.
Sapendo di dover fare 4/5 giorni di cammino lasciamo il grosso dello zaino nella posada, concordando il recupero al rientro dal parco. La mattina alle 11,00 partiamo per Baiha Drake via fiume, l’unica via per arrivarci, dove arriviamo in un’ora e un quarto. Bahia Drake è un tranquillo paesino immerso nel verde. Prenotiamo la notte nella cabinas Manolo per 30 dollari la camera.
L’indomani cerchiamo una barca per condurci alla stazione dei guardaparco de La Sirena e la troviamo per 30 dollari a testa, arriviamo alle 12,30 dopo circa un’ora e mezza di mare, incontrando tra l’altro due tartarughe Caretta Caretta in fase di copulazione.
Sbarcati sulla spiaggia raggiungiamo la stazione dei Ranger dove paghiamo i 3 giorni nel parco (abbiamo perso 2 giorni per i bagagli a San Josè ed abbiamo il volo per San Blas prenotato ed obbligatoriamente dobbiamo ridurre la permanenza) e montiamo la tenda. La sera ceniamo e dopo la colazione del mattino partiamo per la stazione di Los Patos. Sirena - Los Patos sono 17 chilometri che copriamo in 7 ore con 3 fermate ma ad un passo brillante. Vediamo molte coppie di Ara Macao, scimmie urlatrici (Alouatta Carata) e scimmie ragno (Ateles Geoffroyi), il sentiero è pulito e dobbiamo guadare tre fiumi, il rio Pavo, il rio Sirena ed il rio Claro per raggiungere la stazione di Los Patos.
I primi 12 chilometri sono pianeggianti, gli ultimi 5 sono in collina e molto scivolosi anche se è una settimana che non piove. Prima di montare la tenda veniamo avvicinati dal Ranger che ci chiede se vogliamo dormire nella stazione, accettiamo di buon grado sganciando una decina di dollari e 5 per la cena e la colazione. All’imbrunire riusciamo a scorgere un bradipo tridattilo (Bradypus Variegatus) appallottolato in cima ad un’albero.
La mattina ci mettiamo di nuovo in marcia per raggiungere la cittadina di La Palma, un paio di chilometri in una scivolosissima foresta, 7 lungo il greto di un torrente (il rio Rincon), dove nelle acque ho visto scomparire Eliana più volte per rialzarsi più incazzata che mai (i sassi coperti di alghe sono scivolosi Eliana, te l’avevo detto!) e gli ultimi 4 chilometri su una caldissima strada sotto il sole.
Arrivati a La Palma, dopo una meritata bevuta alle 14 prendiamo l’autobus che ci conduce in 3 ore e 2 dollari a Palmar Norte, da dove in taxi ritorniamo a Sierpe per passare la notte e recuperare gli zaini. Da La Palma, noi non lo sapevamo, verso le 14 ci sono autobus che portano in circa un’ora a Bahia Drake, tutti i giorni. Sapendolo avremmo organizzato il giro in modo differente.
La mattina partiamo da Sierpe e a Palmar Norte prendiamo un’autobus che in 6 ore ci porta a Paso Canoas. Al passaggio della frontiera di Panama veniamo fermati perché siamo sprovvisti di biglietto di ritorno in Costa Rica e la cosa, essendo chiuse tutte le biglietterie, sembra non risolversi. Veniamo avvicinati da un tizio che ci promette di farci passare se gli “regaliamo” 20 dollari. Cinque minuti e l’occhiolino all’addetto all’immigrazione, e siamo a Panama.
Passata la frontiera prendiamo un’autobus per Panama City. In 8 ore arriviamo al terminal e dopo l’attesa delle 5 del mattino, siamo arrivati alle 3 di notte, in 15 minuti di taxi siamo all’aeroporto di Albrook pronti per il volo per Rio Sidra. Alle 05,15 da accordi telefonici dall’Italia, ci incontriamo con il sig. Milsiades dove paghiamo la quota di 240 dollari a testa per 4 giorni sull’isola di Kuanidup. Il volo parte alle 06,15 ed in un’ora atterriamo a Rio Sidra, una striscia di asfalto completamente isolata in riva al mare. Da li veniamo prelevati da un tal Miguel che in mezz’ora ci accompagna sull’isola di Kuanidup dove passeremo 4 giorni amacati o distesi sulla bianca spiaggia.
La barriera corallina circonda tutte le isole, ne visiteremo 2 o 3 nei 4 giorni di permanenza. E’ sicuramente un posto consigliato, comunque poco battuto dal turismo, per ora. Dopo il ritorno a Panama continueremo il viaggio visitando il parco Manuel Antonio, il parco del Tortuguero ed il Guanacaste prima di far rientro in Italia l’8 di febbraio.

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